Sanità, taglio da 11 milioni. Verì: «Ecco perché si riduce il salario di medici e infermieri»

18 Luglio 2025

E arrivano le contestazioni. Il Pd: «Retrocessione sociale ed etica, il governo Marsilio scarica il peso del fallimento sui lavoratori», Taglieri (M5S): «Colpito chi ogni giorno garantisce assistenza e cura negli ospedali»

L’AQUILA. «Gli 11 milioni di euro dei quali parla la Cgil rappresentano un istituto, disciplinato dalla legge statale e legato al decreto Calabria, che può essere erogato solo sul presupposto che le Regioni raggiungano l’equilibrio economico-finanziario del sistema sanitario regionale. Nessun taglio indiscriminato del salario accessorio del personale sanitario». Questa la replica dell’assessore regionale alla Salute, Nicoletta Verì. Sindacati e minoranza attaccano, la Regione si difende. Nel mezzo infermieri, medici e operatori sanitari, che non incasseranno – tra luglio e agosto – il salario accessorio. Colpa di quel taglio da 11 milioni di euro alle quattro Asl abruzzesi, a fronte di un disavanzo di 113 milioni, «che si è abbattuto come una scure penalizzando i lavoratori», dicono le associazioni di categoria. Anche Pd e M5S gridano allo scandalo, ma l’assessore Verì, ridimensiona il tutto, riconducendolo alla «mera applicazione della legge» e fa riferimento «all’articolo 11 del decreto Legge 35/2019, al quale la Regione Abruzzo è tenuta ad attenersi e non può derogare», spiega, «nel 2024 il costo complessivo del personale del sistema sanitario regionale è stato di circa 910 milioni di euro».

PAGANO I LAVORATORI

Ma sul taglio da 11 milioni, la polemica s’infiamma.

L’ARTICOLO COMPLETO CON IL CENTRO IN EDICOLA

©RIPRODUZIONE RISERVATA