Spiagge gratis «per protesta»

I balneatori contestano lo stop alla proroga automatica delle concessioni

PESCARA. Ombrellone, sdraio e lettino gratis per un giorno. E' la protesta che i gestori degli stabilimenti iscritti nelle liste del sindacato italiano balneatori (Sib) annunciano per richiamare l'attenzione sui «gravi problemi che rischiano di compromettere il futuro del turismo balneare». Provare per credere. Oggi chi sceglierà di recarsi in uno degli stabilimenti della costa pescarese, teramana o teatina che aderiscono all'iniziativa promossa dalla Fipe/Confcommercio, non pagherà i servizi in spiaggia. Dalla doccia calda al servizio di salvataggio, passando per la cabina, la palma e il lettino.

Compatibilmente alla disponibilità di posto nei singoli lidi, circa il 60 per cento degli stabilimenti abruzzesi ha aderito all'iniziativa annunciata su scala nazionale. «L'obiettivo», spiega Riccardo Padovano, presidente del Sib Confcommercio Abruzzo e titolare dello stabilimento Onda Marina di Pescara, «è di promuovere i nostri servizi anche tra chi non utilizza i lidi per le vacanze al mare. Le imprese balneari costituiscono un modello culturale e sociale tipicamente italiano, che va difeso e tutelato».

Al centro delle contestazioni i rilievi al rinnovo delle concessioni turistico-ricreative mossi dalla Commissione Europea e accettati dal governo e dal Parlamento italiano. Il 31 dicembre 2015 scadranno i termini per il rinnovo automatico delle concessioni, che saranno quindi messe all'asta e affidate con concorso pubblico. Il «rischio», secondo Padovano, «è che i 39 chilometri di costa abruzzese occupati dagli stabilimenti (su 140 chilometri totali) diventino preda della grande distribuzione organizzata, che prenderà il posto delle piccole e medie imprese a conduzione familiare. Ogni stabilimento di Pescara, Teramo o Chieti occupa, in media, 70 metri lineari. Lungo il litorale della Penisola, sono 30mila le imprese che gestiscono 600mila addetti diretti.

Un emendamento al decreto «milleproroghe» stabilisce che un lido possa ottenere la concessione pluriennale solo se si adegua ai piani demaniali. I gestori che presenteranno un programma di investimenti approvato dall'Agenzia delle entrate avranno una proroga fino a vent'anni. «Per farlo», rimarca Padovani, «bisognerebbe rispettare i limiti previsti da un regolamento attuativo che la giunta Chiodi continua a rimandare da circa quattro mesi». L'invito rivolto dal presidente del Sib Confcommercio e dal giovane imprenditore Sandro Fanese è di riprendere il confronto con l'assessore al Turismo Mauro Di Dalmazio.

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