Terremoto, Ferragosto in cella per Stati e Angeloni

Ezio Stati e Vincenzo Angeloni stanno trascorrento nei penitenziari dell'Aquila e di Regina Coeli a Roma il giorno di Ferragosto

L’AQUILA. All’epoca di Tangentopoli passò in carcere il giorno dell’Immacolata. Nell’anno della presunta cricca, che per la Procura ha tentato di fare affari col dopo terremoto, trascorrerà dietro le sbarre il Ferragosto. Oggi come allora, un’altra festività amara per Ezio Stati.

SI ASPETTA IL GIP. Solo domani il gip del tribunale dell’Aquila, Marco Billi, si pronuncerà sulla
richiesta di revoca della misura cautelare. Venerdì il pm Antonietta Picardi ha depositato il proprio parere, dicendosi favorevole alla concessione degli arresti domiciliari per Ezio Stati, 62 anni, padre dell’ex assessore regionale alla Protezione civile, Daniela. Per il pm si sono attenuate le esigenze cautelari. Soltanto domani, dunque, l’ex tesoriere della Democrazia cristiana, potrebbe lasciare il penitenziario dell’Aquila e tornare nella propria abitazione in via Mazzarino ad Avezzano. A Ferragosto un altro giorno in cella. Un altro giorno di digiuno. Stati, personaggio di spicco della politica avezzanese e marsicana, si trova in carcere da lunedì 2 agosto. Da giovedì 5 ha cominciato lo sciopero della fame. Negli ultimi giorni la protesta si è inasprita ed Ezio Stati ha cominciato a rifiutare anche l’acqua. Ha perso quasi 8 chili e mezzo. Stati, difeso dagli avvocati Antonio Milo e Alfredo Iacone, si ritiene vittima di un errore giudiziario. Ieri ha ricevuto la visita della moglie e del figlio.

L’ATTESA DI ANGELONI. Anche Vincenzo Angeloni trascorrerà il Ferragosto in una cella. L’ex parlamentare di An e Fi è rinchiuso nel carcere romano di Regina Coeli. È molto provato, stando a quanto riferito dai suoi legali, tanto da essere sottoposto a costanti cure mediche. Per Angeloni l’istanza di revoca della misura cautelare verrà presentata martedì prossimo. Lo stesso giorno ci sarà una richiesta anche per Marco Buzzelli, compagno di Daniela Stati, ai domiciliari nella sua casa di Avezzano. Per Ezio Stati la richiesta è stata presentata in anticipo, mentre per gli altri indagati si è aspettato qualche giorno, sembra per consentire ulteriori approfondimenti delle indagini.

L’INCHIESTA. Ezio Stati, Vincenzo Angeloni e Marco Buzzelli sono coinvolti nell’indagine della squadra mobile di Pescara sulla presunta cricca abruzzese che secondo le accuse ha tentato di fare affari con il terremoto. Tutti sono accusati di corruzione. Fra gli indagati anche Daniela Stati e Sabatino Stornelli. Quest’ultimo, amministratore delegato di Selex (gruppo Finmeccanica), ha l’obbligo di dimora a Roma. Stornelli è assistito dall’avvocato Mario Bernardo. Secondo l’accusa Daniela Stati - ha lasciato l’incarico di assessore ma resta consigliere regionale del Pdl - si è adoperata per la variazione dell’ordinanza 3805 del 3 settembre 2009 e la sua sostituzione con l’ordinanza 3808 del 15 settembre 2009 al fine di far rientrare tra le società richiamate nel documento anche Abruzzo Engineering spa. Società che per il 30% fa capo a Stornelli e che avrebbe dovuto ottenere lavori per un milione e mezzo di euro. Il gruppo Stati, sempre secondo le accuse della Procura, voleva agevolare le società di Stornelli e Angeloni; gli imprenditori si sono sdebitati con una serie di regalie: un anello con diamante per la Stati, un televisore per il padre Ezio, una consulenza e un’Audi A4 per Buzzelli. Secondo la Procura, il gruppo Stati ha esercitato pressioni anche sul presidente del consiglio Berlusconi per arrivare alla modifica dell’ordinanza.

LA LINEA DIFENSIVA. Dopo la firma dell’ultima ordinanza, con la quale Berlusconi ha affidato lavori ad Abruzzo Engineering, c’è l’intervento degli avvocati Milo e Iacone. «L’ordinanza conferma la legittimità dell’operato di Daniela Stati», evidenziano i legali, «che ha inteso perseguire esclusivamente l’interesse pubblico, cioè la tutela del posto di lavoro di pubblici dipendenti. L’ultima ordinanza è un elemento importante che ovviamente faremo valere in sede dibattimentale».