Un ponte tra Adriatico e Tirreno

Accordo Sangritana-Rfi per la gestione della ferrovia che passa in Molise

CASTEL DI SANGRO. La Sangritana tornerà a collegare con il treno il mare della costa adriatica e i monti dell'Alto Sangro. Un progetto che guarda ad un altro più grande: riuscire a collegare l'Adriatico al Tirreno, per il trasporto delle merci dal porto di Ortona a quello di Napoli.

Tutto questo passa per il progetto di unificazione delle due stazioni di Rete Ferroviaria Italiana (Rfi) e Ferrovia Adriatico Sangritana (Fas) nel comune di Castel di Sangro, presentato nel municipio montano, dal presidente della Sangritana, Pasquale Di Nardo, e dal consigliere delegato Maurizio Zaccardi, dal presidente della Provincia dell'Aquila, Antonio Del Corvo, dal vice presidente del consiglio provinciale, Salvatore Orsini, e dal sindaco Umberto Murolo.

Sarà realizzato un tracciato ferroviario, in parte interrato, per unire i binari della Fas a quelli gestiti da Trenitalia, liberando così l'area di risulta della vecchia stazione regionale, circa 14.500 metri quadrati, sulla quale il Comune ha nel cassetto progetti di riqualificazione. Nel contempo sarà riattivata la Archi-Castel di Sangro per completare la tratta storica, lunga 102 chilometri, della Sangritana dalla stazione di San Vito, sulla costa dei trabocchi nell'Adriatico, ai monti dell'Alto Sangro e quindi alle più importanti località sciistiche dell'Appennino, da Roccaraso a Rivisondoli.

Le ultime corse della Sangritana a Castel di Sangro risalgono al 2002, anno della dismissione dei vagoni colorati del Treno della Valle che dal litorale arrivavano sbuffando fino a qui.

«Il progetto era fermo dal 1995», ricorda Zaccardi, «finanziato dal ministero delle Infrastrutture, ma di fatto i soldi erano bloccati». «Riveste una grande importanza strategica per questo territorio», sottolinea il presidente Del Corvo, «auspico una valorizzazione dell'attività di Sangritana in tutta la provincia, perché non c'è turismo senza mobilità».

Il primo obiettivo, infatti, sarà quello di rilanciare il turismo con il trasporto passeggeri. Ma l'ambizione dell'azienda regionale è un'altra. «L'unione delle due stazioni e la conseguente futura riattivazione della ferrovia», spiega il presidente Di Nardo, «ci consente di poter pensare a un collegamento dall'Adriatico al Tirreno. Abbiamo avuto già dei contatti con i dirigenti di Rfi», annuncia, «per l'attivazione di servizi sulla linea Sulmona-Carpinone, nel Molise. Abbiamo il personale già abilitato a svolgere servizio su questa tratta. Questi due progetti permetterebbero alla Sangritana di diventare un punto di riferimento per la mobilità locale e lo sviluppo dell'economia».

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