Vigneti autoctoni, 12 cantine abruzzesi sul podio del Touring

Premiate le radici storiche e territoriali. Il Molise è presente con quattro produttori

PESCARA. L'Abruzzo raccoglie 12 corone nella guida del Touring Club "Vinibuoni". Un risultato niente male in un campo dove il marketing prevale spesso sulla qualità. La caratteristica di questo ennesimo podio enogastronomico è tutta dentro il Dna del committente, il Touring Club italiano che da 104 anni diffonde la cultura del territorio e delle tipicità non solo paesaggistiche del Bel paese. E infatti questi "Vinibuoni" sono quelli fatti utilizzando vitigni autoctoni, cioè strettamente locali. Per la guida il criterio, come spiega il presidente dell'associazione Franco Iseppi, è quello di valorizzare «vini coltivati sul nostro territorio da almeno tre secoli». I due curatori Mario Busso e Luigi Cremona, legano strettamente la produzione di vino alla attrattiva turistica dei territori: «Il 67% dei comuni italiani a vocazione enogastronomica sfrutta il vino come principale attrattiva, che arriva a pesare fino al 30% del fatturato dell'economia turistica locale».

Ecco allora spiegato il senso e l'importanza di questa guida: «Lanciare un messaggio nuovo nel panorama editoriale», scrivono Busso e Cremona, «per valorizzare, attraverso il vino, l'identità e l'unicità dei territori e degli stili produttivi, stimolare e favorire il progetto della diversità e della unicità» dei singoli produttori. È il messaggio che lanciava un grande produttore come Gianni Masciarelli, un po' forzando le cose, affermando che «non c'è vino senza territorio». Ragion per cui accogliamo sempre con un sovrappiù di scetticismo qui in Europa le classifiche dei vari Wine Spectator con quei podi, così lontani dal Mediterraneo, tutti di vini californiani e australiani.

Tornando alla guida, e seguendo un rigoroso ordine alfabetico, la prima corona abruzzese spetta alla cantina Angelucci con il suo Passito Moscatello di Castiglione 2009. Si tratta di un vitigno presente nel territorio di Castiglione a Casauria dalla metà del Settecento e riscoperto recentemente dalla famiglia Angelucci.

Di Torano Nuovo è Barone Cornacchia con il Montepulciano Poggio Varano 2006, azienda in attività dalla fine dell'Ottocento quando il barone Filippo Cornacchia introdusse la coltivazione di alcuni cloni locali.

Un Montepulciano di bassa montagna è quello di Luigi Cataldi Madonna, di Ofena, terza corona abruzzese con il Cerasuolo Doc Pie' delle Vigne 2008, la cui qualità è garantita dalla particolare geomorfologia del terreno, una conca a 450 metri d'altezza alle pendici del Gran Sasso. Si prosegue con Ciccio Zaccagnini di Bolognano e il suo Passito Rosso Clematis 2005, prodotto con il 100% di uve Montepulciano.

Dino Illuminati di Controguerra guadagna la corona con il Montepulciano Riserva Zanna 2007, coltivato ancora con l'antico allevamento a pergola, che in Abruzzo ha perso in questi anni terreno rispetto alla spalliera.

A Popoli e nella cantina storica di Tocco da Casauria, si produce la corona di Lorenzo Filumusi Guelfi, il Montepulciano d'Abruzzo doc Riserva 2006 (lo scorso anno Filumusi Guelfi guadagnò una Golden star con il Montepulciano 2006). Notevoli risultati Filomusi Guelfi ottiene con un altro autoctoco come la Cococciola. Dalle colline di Notaresco arriva il Notàri 2007 di Nicodemi che da 40 anni lavora alla valorizzazione dei suoi vitigni autoctoni. Pasetti ha l'azienda a Francavilla, ma le uve sono dei terreni di proprietà della Valle Alto Tirino, Capestrano e Pescosansonesco: Domenico Pasetti conquista la corona con il suo Pecorino Colle Civetta 2009.

L'antica casa vitivinicola Pietrantonj di Vittorito (la famiglia Pietrantonj produce vino da 300 anni) arriva sul podio del Touring con il Cerasuolo Doc Cerano 2009. Nel Teramano a Castilenti produce la San Lorenzo Vini fondata da Guido Barbone a fine Ottocento: guadagna una corona con il Montepulciano Docg Riserva Escol 2006.

Una corona anche per Torre Zambra, azienda di Villamagna guidata dai fratelli Riccardo e Vincenzo De Cerchio, con il Montepulciano d'Abruzzo Colle Maggio 2006.

Chiude le corone abruzzesi Valentini di Loreto Aprutino con il Montepulciano d'Abruzzo 2006: «I vini di Francesco Paolo Valentini sono riconoscibili anche a degustazione coperta, non c'è speranza di potersi sbagliare», chiosa la guida. Buona infine la rappresentanza molisana con ben quattro cantine: Angelo d'Uva con il Tintilia 2008, Cantine Cipressi con il Rosso Mekan 2008, Cianfagna, con l'Aglianico Riserva Militum Christi 2004, e Di Majo Norante col Rosso Riserva Don Luigi 2008.

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