TURNO DI NOTTE

Settembre e il profumo della scuola

Quando il tempo avrà cancellato anche il ricordo di nomi e volti di compagni e professori, ciò che resterà degli anni della scuola saranno brandelli di odori sparsi come in un caleidoscopio olfattivo....

Quando il tempo avrà cancellato anche il ricordo di nomi e volti di compagni e professori, ciò che resterà degli anni della scuola saranno brandelli di odori sparsi come in un caleidoscopio olfattivo. Settembre era il mese in cui essi cominciavano a raggrumarsi. Erano i tempi in cui si tornava fra i banchi solo dal primo ottobre. Fra la fine dell’estate del mare e del sole e l’inizio dell’autunno si frapponeva la terra di nessuno di questo mese orfano di una stagione. La preparazione al ritorno in classe era lenta: trenta giorni in cui cercavamo di scrollarci di dosso la ruggine delle lunghe giornate oziose, senza però sapere bene che cosa fare del baratro temporale che ci si apriva davanti. Era l’odore dei libri e dei quaderni, delle matite e dei diari che ci aiutava a varcare la soglia instabile della nuova stagione. Quegli odori erano come un farmaco che, regalandoci l’oblio della libertà dell’estate appena trascorsa, rendevano più facile l’ingresso nella galleria di un tempo prigioniero di impegni da cui saremo riemersi dopo nove mesi, forse indenni, più probabilmente trasformati da nuovi incontri, insospettate rivalità, inattesi innamoramenti. Il profumo dell’inchiostro e della carta era la pozione immateriale che respiravamo in un mese senza volto per prepararci ad affrontare quella ricorrente ordalia della nostra vita.
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