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Stellantis, il motore non riparte: perdite per 2,3 miliardi di euro, le consegne calano del 6%. Primi effetti dei dazi

21 Luglio 2025

Mercato dell’auto: i dati del primo semestre sono tutt’altro che incoraggianti. L’azienda tornerà a fornire il 29 luglio le proprie stime sull’intero esercizio

I conti di Stellantis nel primo semestre 2025 non brillano, ma sono in linea con le attese in un quadro di tensioni geopolitiche e normative. Pesa anche il lavoro di pulizia di bilancio con cui il nuovo amministratore delegato, Antonio Filosa, ha voluto iniziare il suo mandato alla guida del gruppo automobilistico.

Secondo i dati preliminari, comunicati a sorpresa dalla società per "colmare la differenza tra le previsioni degli analisti e la performance dell'azienda per il periodo", la prima metà dell'anno si è chiusa con una perdita netta di 2,3 miliardi, mentre i ricavi ammontano a 74,3 miliardi di euro. I risultati definitivi saranno comunicati il 29 luglio quando Filosa terrà la sua prima conference call con gli analisti finanziari.

"Stellantis - ha annunciato il responsabile finanziario Doug Ostermann - tornerà a fornire il 29 luglio le proprie stime sull'intero esercizio, che aveva sospeso il 30 aprile". Il titolo, che ha inizialmente ceduto quasi il 4%, ha poi invertito la rotta e ha chiuso la giornata in testa al listino Ftse Mib con +1,5%. Nel secondo trimestre dell'anno è stato negativo l'andamento delle consegne, in calo del 6%. Un dato che riflette in particolare l'impatto dei dazi statunitensi - il primo effetto è un maggiore esborso di 300 milioni di euro - e il rallentamento dovuto al cambio generazionale di alcuni modelli in Europa. A perdere di più è stato il Nord America, dove le consegne sono diminuite di circa 109.000 unità, con un calo del 25%. Hanno poi influito soprattutto la riduzione della produzione e delle spedizioni di veicoli importati, fortemente penalizzati dalle nuove tariffe doganali, e il calo delle vendite alle flotte aziendali.

Nonostante ciò, le vendite al dettaglio negli Stati Uniti sono rimaste relativamente stabili e i due marchi principali della regione, Jeep e Ram, hanno mostrato una performance positiva, con un incremento complessivo delle vendite pari al 13% rispetto all'anno precedente. Nell'Europa allargata le consegne sono diminuite di circa 50 mila unità, con un calo del 6% rispetto all'anno precedente, dovuto principalmente a fattori di transizione dei prodotti. In crescita, invece, del 30% le vendite in Medio Oriente e Africa e del 20% in Sud America.

Nel semestre l'utile operativo adjusted è stato pari a 0,5 miliardi, il cash flow delle attività industriali à negativo per 2,3 miliardi e il free cash flow industriale negativo per 3 miliardi. "C'è ancora molto lavoro da fare per proseguire con la ripresa commerciale di Stellantis", ha spiegato Ostermann. Il manager ha sottolineato che nel primo semestre il gruppo ha riscontrato un "significativo miglioramento rispetto al secondo semestre del 2024". "Non siamo ancora soddisfatti - ha aggiunto - e prevediamo un ulteriormente miglioramento nel secondo semestre dell'anno. Il lancio di nuovi prodotti è parte di questa storia, per questo pensiamo di ristabilire le previsioni per l'intero esercizio a partire dal prossimo 29 luglio, quando l'amministratore delegato Antonio Filosa presenterà i risultati del semestre".