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13 GENNAIO

Oggi, ma nel 1982, a Cutro, in provincia di Crotone, a largo Rimini, davanti al bar “Detroit”, sicari della ‘Ndrangheta uccidevano il maresciallo capo dei carabinieri Francesco Pantaleone Borrelli ed il cittadino Salvatore Dragone, ragioniere di 42 anni, nell’agguato volto ad eliminare il boss Antonio Dragone, di 38 anni, parente di Salvatore, ma estraneo agli affari illeciti, che riusciva a salvarsi nonostante qualche ferita.

Borrelli, originario di Papanice, frazione di Crotone, di 41 anni, era in forza all’VIII nucleo elicotteri dell’Arma di Vibo Valencia, ma quel 13 gennaio era fuori servizio e si trovava nel centro cittadino quando aveva visto i malavitosi, giunti da via Nazionale, pronti ad aprire il fuoco. Presumibilmente i sicari erano uomini di fiducia della famiglia Oliverio, in aperto contrasto con Antonio Dragone e sodali, per vecchi dissapori. Con buona probabilità anche l’omicidio di Gaetano Oliverio ed il ferimento di Francesco Oliverio, avvenuto il 10 agosto 1973, in piazza Umberto I, sempre a Cutro, erano imputabili alla 'ndrina Dragone. Poi l’1 settembre di quel 1973, Domenico Oliverio era stato colpito da una fucilata mentre tornava dall’ospedale dov'era stato a far visita al fratello Francesco. Ancora alla faida tra gli Oliverio ed i Dragone era riconducibile il delitto di Vittorio Colacino, verificatosi il 6 marzo 1980, ugualmente a Cutro. L’intervento di Borrelli era volto a scongiurare il coinvolgimento di civili estranei alla faida della criminalità organizzata calabrese. Il trasferimento in ospedale sarà inutile poiché il decesso arrivava per dissanguamento, dati i colpi ricevuti alle gambe.

Il militare (nella foto, particolare, con l’aquila da pilota appuntata sulla divisa) verrà insignito della medaglia d‘oro al merito civile alla memoria per l’estremo sacrificio. Borrelli, in servizio nella Benemerita dal 1959, perché aveva partecipato, da elicotterista, alla feroce stagione di repressione dei sequestri di persona in Aspromonte, lasciava due figli di 6 e 7 anni, Alfredo e Caterina e la moglie, Eugenia Borrelli, cugina di primo grado, di 38 anni, sposata nel fatidico 1973. Prima ancora si era occupato della piaga del banditismo in Sardegna, ma aveva prestato servizio anche nelle Marche.