16 dicembre
Oggi, ma nel 1972, in tutta Italia, “Questo piccolo grande amore” del cantautore romano Claudio Baglioni, classe 1951, quindi di 21 anni, dominava la classifica nazionale dei singoli. Era il pezzo, destinato a diventare iconico, che consacrava l’artista capitolino e che sarà il brano più venduto di sempre nel Belpaese. “QPGA”, dall’acronimo - da non confondere con la versione del 2009 - era entrato nella top-ten della chart tricolore dei singoli il 25 novembre precedente, ma proprio il 16 dicembre raggiungeva la posizione numero uno, scalzando “Il padrino” di Santo e Jhonny Farina, duo di chitarristi newyorkesi di origine italiana.
E il 31 dicembre successivo il successo chiuderà la hit parade dei singoli italiani in seconda piazza, proprio dietro al già menzionato "Padrino". Il testo di “Questo piccolo grande amore” era stato scritto da Antonio Coggio, su musica di Baglioni. “Quella sua maglietta fina”, attacco del medley, era un’espressione che, come anche “un bacio a labbra salate”, entrerà velocemente nell’immaginario collettivo, tra l’altro in tempi di grande fermento giovanile e politico come gli anni Settanta. Il 45 giri era estratto dall’album omonimo, sempre del medesimo anno. Nell’85 Baglioni si esibirà con questo cavallo di battaglia in occasione del 35° Festival di Sanremo, dal 7 al 9 febbraio, quando riceverà il riconoscimento come canzone del secolo.
Il tema di fondo della traccia era il rapporto struggente tra due ragazzi acutizzato dalla lontananza poiché lui è via per espletare il servizio militare di leva. Il disco, pubblicato dall’etichetta discografica Rca dell’Urbe. Nel b-side vi era inciso “Caro padrone”, arrangiato da Vince Tempera. L’11 febbraio 2009 uscirà il film omonimo nelle sale cinematografiche dello Stivale, diretto dal regista Riccardo Donna, con Emanuele Bosi, nel ruolo di Andrea Tommasi e Mary Petruolo, nei panni di Giulia Adinolfi, come attori principali (nella foto, particolare, in una scena del lungometraggio ispirato all’evergreen di Baglioni). La sceneggiatura sarà curata da Ivan Cotroneo.