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20 febbraio

Oggi, ma nel 2008, a Milano, in via Dei Gigli, nel quartiere Lorenteggio, Luigi Celeste, operaio milanese di 23 anni, assassinava il padre Francesco, di 51, muratore, che era violento con lui, col fratello di 25 anni e con la madre. Lo faceva fuori con 7 colpi di pistola Beretta calibro 7,65, detenuta illegalmente.

Il killer, classe 1985, appassionato di sollevamento pesi, era vicino al movimento di estrema destra degli skinhead ed era solito partecipare alle risse in Lombardia e non disdegnava l’uso del coltello, pur non colpendo punti vitali, come lui stesso ammetterà, per questo era già noto alle forze dell’ordine. Il padre, che aveva infermità mentale al 75 per cento, aveva scontato 23 anni di prigione per vari reati, tra i quali rapine, estorsioni e maltrattamenti, ed era libero da un anno. Nel 2009 Luigi Celeste verrà condannato a 9 anni di carcere. Nel penitenziario di Bollate, dove approderà dopo essere stato recluso negli istituti di San Vittore e Opera, incontrerà il formatore Lorenzo Lento che lo aiuterà a studiare e a diventare un informatico. Sarà possibile aderendo al progetto finanziato dalla multinazionale Cisco e sviluppato attraverso la cooperativa sociale Universo.

Prima dell’omicidio Celeste aveva frequentato la scuola solo fino alla terza media e poi era andato a lavorare per far fronte alle necessità economiche. Dopo la scarcerazione, il 26 febbraio 2016, proseguirà il suo percorso lavorativo come tecnico dei computer, specialista di sicurezza informatica, proprio grazie al non semplice percorso di riabilitazione: lavorerà per la multinazionale K-Flex di Vimercate, in quel di Monza e Brianza, attiva nell’isolamento termico ed acustico.

Celeste racconterà, insieme alla scrittrice milanese Sara Loffredi, la sua vicenda nel volume intitolato “Non sarà sempre così. La mia storia di rinascita e riscatto dietro le sbarre”, che verrà pubblicato dalla casa editrice Piemme, di Casale Monferrato, nel 2017. Dal libro la casa cinematografica Medusa trarrà un film. Ma la sua testimonianza verrà ascoltata anche sul palco della Leopolda di Mattero Renzi (nella foto, particolare), a Firenze, il 25 novembre 2017, in occasione della giornata mondiale contro la violenza sulle donne. Il parricida Luigi Celeste -come riportato nel libro di Paolo Berizzi, “Nazi Italia”, Baldini+Castoldi di Milano, 2018- sosterrà sempre di aver agito per difendere la madre dalle continue azioni violente del padre che si era convinto che la donna avesse un rapporto incestuoso con l’altro figlio.