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20 giugno

20 Giugno 2025

Oggi, ma nel 1990, a Berlino, il Bundestag tedesco decideva di spostare la capitale amministrativa del governo da Bonn, dopo 41 anni, nel palazzo del Reichstag, la cui prima pietra era stata posata dall’imperatore Guglielmo I il 9 ottobre 1884, che veniva ristrutturato per l’occasione. Anche se dal punto di vista pratico il trasloco avverrà nell’estate 1999 e comunque manterrà degli uffici strategici nella città natale di Ludwing van Beethoven. Il provvedimento veniva adottato a ridosso dell’unificazione delle due parti, Est ed Ovest, della nazione e poco dopo la caduta del muro che divideva la principale città della Germania, datata 9 novembre 1989.

Ma già il "Trattato d'unificazione" aveva incluso, in una clausola, la designazione di Berlino, già capitale germanica dal 1871 al 1945, a fulcro gestionale. Bonn era stata la capitale cosiddetta provvisoria della Germania Ovest dal 1945 al 1990. La situazione che si era creata era simile a quella dei Paesi bassi: con Amsterdam capitale ufficiale e L’Aia sede del governo, del parlamento, del capo dello Stato e delle ambasciate straniere. La votazione per l’opzione Berlino al posto di Bonn, quel 20 giugno 1990, passava favorevolmente per 338 si pro Berlino contro 320 verso Bonn. Quindi col 51,5 delle preferenze rispetto al 48,5. Nel Belpaese il cambio di snodo nevralgico nel Paese dei wurstel serviti con crauti e birra creava non poche polemiche. Di piazza e politiche.

Soprattutto in memoria degli infelici trascorsi legati ai nazisti, sia su suolo italico che nei campi di prigionia dell’Europa centrale. Tra l’altro l’idea del Reichstag in fiamme (nella foto, particolare, una elaborazione grafica digitale pubblicata da “Joimag”, dell’associazione Joi di Milano, il 28 luglio 2019 tratta da una immagine coeva del rogo) nel controverso incendio del 27 febbraio 1933, quando la nomina di Adolf Hitler a cancelliere era del 30 gennaio precedente, destava pensieri alquanto infelici. Soprattutto per via della conseguente soppressione da parte del futuro Fuhrer - lo diverrà il 2 agosto 1934 - delle libertà e dei diritti fondamentali in tutta la Germania e non solo.