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21 MARZO

Oggi, ma nel 1971, a Bologna, nel Teatro dell’Antoniano, nell’edizione numero 13 dello Zecchino d’oro, trionfava Il caffè della Peppina. La canzone, che aveva la meglio tra le 12 in gara, era stata scritta da Tony Martucci, Walter Valdi, Alberto Anelli. Veniva cantata da Simonetta Gruppioni, di 5 anni, bolognese, e da Marina D’Amici, di 4, di Colleferro, in provincia di Roma. Ad accompagnare l’esibizione delle promettenti ugole c’era il Piccolo coro dell’Antoniano, diretto da Mariele Ventre. La trasmissione, mandata in onda in televisione sul Programma nazionale Rai, era condotta da Cino Tortorella, alias “Mago Zurlì” (nella foto, particolare, insieme alle due piccole vincitrici e alla Ventre).

La Peppina era una ideale vecchina pasticciona che preparando la nera bevanda metteva dentro di tutto, persino cipolle, coscia di tacchino, acqua mista a petrolio, formaggino, fino ad infilare nella brodaglia un candelotto di tritolo che, scoppiando, la faceva saltare in aria. Il brano diverrà non solo uno dei più popolari classici del repertorio musicale nazionale, indirizzato prevalentemente ai giovanissimi, ma una vera e propria icona destinata a resistere nel tempo. Il testo era ispirato ad una vecchia filastrocca del Belpaese che recitava così: “Un, due tre, la Peppina fa il caffè, fa il caffè di cioccolata, la Peppina è malata, è malata dall'amor, la Peppina chiama il dottor, il dottor senza ciabatte; qui mi duole, qui mi batte, qui mi sento una gran pena, e il dottor: fai senza cena”. Era risalente al secondo dopoguerra quando, prima del boom economico, data la penuria di materie prime, si beveva, soprattutto tra la gente meno abbiente, l’amarognolo succedaneo dell’espresso. Veniva preparato con cicoria, legumi, orzo e segale essiccati quali sostituti più a buon mercato dei corroboranti chicchi di arabica per la moka.

Per le proprietà lassative il caffè della Peppina non si beveva la mattina, come recitava il ritornello del tormentone premiato con lo Zecchino d’oro. Il caffè della Peppina era anche il nome di un ritrovo ottocentesco, realmente esistito, covo di mazziniani che si agitavano per l’indipendenza dell’Italia risorgimentale, che si trovava a Milano, a ridosso del Duomo, in via del Cappello. Il bar aveva come antagonista Il caffè della Cecchina, che, di converso, era frequentato da cavouriani ed era situato in piazza della Scala, davanti al teatro omonimo. Simonetta e Marina non proseguiranno la carriera nel mondo dello spettacolo, si sposeranno ed avranno figli. La prima lavorerà come impiegata nello studio di un commercialista, a Bologna, la seconda farà la casalinga a tempo pieno, a Colleferro.

In occasione del 50° anniversario, il 21 marzo 2021, la Sony music entertainment metterà in commercio la versione celebrativa del pezzo Il caffè della Peppina, sempre cantato da Gruppioni e D’Amici, ma in una riedizione più rock, accompagnata da un videoclip inedito.