TODAY

7 dicembre

7 Dicembre 2024

Oggi, ma nel 1895, all’Amba Alagi, altura sull’Acrocoro etiopico di 3438 metri, il presidio militare tricolore, capeggiato dal maggiore Pietro Toselli, e composto da 2350 soldati del regio corpo truppe coloniali d’Eritrea veniva sconfitto dalle truppe guidate da Ras Makonnen Uoldemicael, ovvero 30mila armati, nel tentativo di conquistare l’Abissinia.

L'ardita operazione rientrava nell’ambito del complesso piano d’espansione d’oltremare. Sull’altopiano del Tigrè, lungo quella che era la principale via di collegamento tra Etiopia ed Eritrea -dove quest’ultima era possedimento italiano- il contingente di Toselli veniva completamente annientato. Morivano 19 ufficiali e 20 graduati italiani. Ma soprattutto perivano 2mila ascari al servizio del Belpaese.

Si consumava un’ecatombe destinata ad entrare nelle pagine dei libri di storia, scolastici e non. Lo stesso Toselli, originario di Peveragno, in provincia di Cuneo, classe 1856, era colpito letalmente da uno dei combattenti dell’esercito dell’imperatore Menelik II (nella foto, particolare, nell'illustrazione coeva realizzata in incisione xilografica attribuita a “Silbonetto”). L’estremo sacrificio scaraventerà il malcapitato piemontese nell’empireo degli eroi caduti nel tentativo di assicurare grandezza alla Patria in terra d’Africa. O "Affrica", come i cronisti scrivevano in quel frangente.

La sua triste sorte, che sarà unita alla feroce resistenza, durata sei ore nonostante la schiacciante inferiorità numerica, verrà onorata con la concessione della medaglia d’oro al valor militare alla memoria, il massimo riconoscimento. Oltre al tributo voluto da Francesco Crispi, presidente del Consiglio dei ministri in carica nonché maggiore fautore della controversa intrapresa espansionistica, in Parlamento. A Roma, in via Lepanto, davanti alla caserma Nazario Sauro, nel 1901, verrà eretto il busto commemorativo proprio in occasione della ricorrenza della dipartita