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9 ottobre

Oggi, ma nel 1998, a Roma, in via Due Ponti, sulla Cassia, alle 20,26, Eleonora Scroppo, di 50 anni, veniva uccisa dentro la sua villetta. Veniva fatta fuori con sette colpi di pistola, calibro 7,65, due dei quali mortali, che la centravano al petto e al collo. I proiettili venivano sparati, da un assassino che rimarrà ignoto, attraverso la finestra della cucina, posta al piano terra. Altri tre proiettili si conficcavano nel tavolo da pranzo, uno su una sedia e uno rimbalzava in giardino, dopo aver colpito l'inferriata metallica di protezione.

La vittima (nella foto, particolare), laureata in Farmacia, lavorava insieme al marito, l’ingegnere Stefano Ciampini, nella agenzia di assicurazioni Vida, del gruppo Uniass, situata sulla via Flaminia, di sua proprietà, fondata dal padre Andrea Scroppo, nel 1960. Quando veniva colpita mortalmente era intenta a cenare, insieme al consorte e ad uno dei due figli, Andrea, di 19 anni, appena rientrato da una partita di calcetto. Stavano mangiando la fonduta. Il primogenito Francesco, di 22, invece, non era presente perché era a nuotare in piscina.

Il movente che verrà ipotizzato sarà legato all’attività assicurativa, poiché non salteranno fuori altri elementi. Nessuna pista passionale, nessuna relazione extraconiugale, nessun debito, nessuna tensione irrisolta alimentata da altri motivi. Il delitto Scroppo rimarrà uno dei gialli irrisolti della cronaca nera capitolina. Anche la pista che porterà, il 26 luglio 2002, a far luce su un vicino dell’abitazione condurrà ad un nulla di fatto. La persona in questione sarà Loris Bazzocchi, originario di Ravenna, classe 1931, attore, che aveva esordito sul grande schermo nel film “La lunga notte del ’43”, del regista Florestano Vancini, del 1960. Bazzocchi, che poi si trasferirà in Germania, sarebbe stato, presumibilmente, mosso da piccole questioni di vicinato. Poiché la coppia Ciampini-Scroppo era ritenuta eccessivamente rumorosa e soprattutto perché possedeva 4 delle 6 villette del comprensorio, dove abitavano anche le sorelle di lei Patrizia e Miranda, che erano anche socie nella Vida. Così, nelle riunioni condominiali, per ragioni numeriche, i Ciampini-Scroppo avevano sempre la meglio.

Secondo gli investigatori, data la modalità ad ampio raggio dell’esplosione dei colpi, il malvivente, che verosimilmente conosceva bene la casa e la zona, aveva intenzione di far fuori tutta la famiglia e non solo la donna.