Acqua, oggi il consiglio comunale Ci saranno anche i vertici Sasi 

Alle 17.30 la riunione dell’assemblea civica attesa da un mese per avere chiarimenti sull’emergenza Il Comune nel frattempo ha preso in affitto sei cisterne da 5mila litri l’una per le contrade in sofferenza

LANCIANO. È uno dei consigli comunali più attesi dai cittadini quello in programma oggi alle 17.30 a Palazzo di città: protagonista infatti sarà la Sasi con il presidente Gianfranco Basterebbe che dovrà dare risposte sulla crisi idrica che ha messo in ginocchio il territorio; una crisi che pare senza fine. Un consiglio straordinario deciso un mese fa, quando la maggioranza ha presentato un ordine del giorno, poi approvato all'unanimità, che poneva l’attenzione sulla crisi idrica e la gestione da parte della Sasi, la necessità di avere contezza sugli interventi da fare sulle reti colabrodo grazie al Pnrr ma anche come gestire il servizio nella fase di emergenza. Il tutto dopo mesi di giornate roventi, rubinetti all'asciutto e proteste feroci; di patimento per migliaia di utenti dei 62 comuni sugli 87 gestiti dalla Sasi oggetto ogni giorno di chiusure programmate a partire dalle prime ore del pomeriggio a cui seguivano, spesso senza avviso, altre chiusure urgenti per riparazioni per rotture continue della rete: l'ultima sabato in via Dalmazia dove sono stati fatti lavori di sera per evitare di chiudere un’arteria importante ieri in occasione del Dono.
Molte, troppe, rotture dovute a quel colpo di ariete dato dalla pressione dell’acqua che è maggiore quando la si reimmette sulle condotte che, ormai logore, cedono. Giorni difficili che hanno visto alcune parti politiche “chiedere la testa” di Basterebbe, del Cda con Corrado Varrati e Graziella Di Filippo e della direzione tecnica Sasi, fino ad arrivare a lunedì scorso, alla manifestazione di protesta sotto la sede della società in via Follani da parte di cittadini e associazioni come Acqua Nostra & Sa’ –Fa, il movimento civico Progetto Lanciano, il Forum H2O, il comitato Fonti Amare di Tornareccio per chiedere di avere l’acqua, soprattutto da bere visto che quando c'è è sporca e non utilizzabile. Comitato che ieri ha comunicato di essere favorevole alla proposta di Basterebbe di fare un incontro, ma chiede «che avvenga di fronte ai cittadini» e che nel frattempo si possa fare un controllo sulla portata attuale della sorgente del Verde, «da fare ora», precisa, «non durante il calo fisiologico della portata, fine settembre-dicembre, che si verifica ogni anno a prescindere dalla crisi climatica».
Un punto cruciale che sarà da chiedere anche durante il consiglio perché se così fosse ci saranno tante altre chiusure. Che Basterebbe in questi mesi ha cercato di spiegare: «Ci sono difficoltà oggettive nell’erogare il servizio dovuto alla mancanza di 300 litri di acqua al secondo alla sorgente del Verde, che serve l’80% dei Comuni gestiti», ha più volte ribadito; ha parlato di «interventi di ricerca perdite in 17 Comuni, di chiusure programmate necessarie per poter distribuire la risorsa idrica in maniera più equilibrata, di investimenti Pnrr per nuove linee (Fara-Casoli-Scerni), potabilizzatore, interconnessioni reti che vedranno la luce nel 2026».
Che fare ora? Il Comune da parte sua ha affittato 6 cisterne da 5.000 litri per le contrade dove la carenza di acqua è maggiore, ossia Marcianese, Re di Coppe, Serre, Sant'Onofrio, Villa Pasquini e Rizzacorno e ha iniziato ad installare autoclavi nelle scuole (le due di Marcianese, le primarie Giardino dei Bimbi e Rocco Carabba, le scuole dell’infanzia Ina Cappuccini, Villa Andreoli, Villa Gaeta). Un consiglio per fare chiarezza, quindi, capire se si può uscire dall'emergenza o si va verso giorni difficili, se chiusure, riparazioni e attesa della neve è la ricetta per uscire dall’emergenza o ci sono altre strade da percorre.
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