Alunni maltrattati, 15 mesi all’ex supplente

Professore condannato anche al risarcimento dei danni: per lui scattarono gli arresti domiciliari

VASTO. Un anno e tre mesi di reclusione più il risarcimento alla parte civile da stabilire in separata sede. È la condanna inflitta ieri pomeriggio dal giudice del tribunale di Vasto, Fabrizio Pasquale, al supplente di Vasto accusato di maltrattamenti ai minori e falsità ideologica in atto pubblico.

L’imputato è stato giudicato con rito immediato così come richiesto dalla Procura. Il pm Iaia Marino aveva chiesto la condanna ad un anno e sei mesi. Soddisfatta l’avvocato Aurora Mancini che rappresentava i genitori di un’alunna di 11 anni nei confronti della quale l’insegnante adottava metodi educativi quanto meno discutibili.

L’accusato, ora in pensione, finì agli arresti domiciliari a ottobre 2012. Ha sempre negato ogni addebito. Il difensore Concezio Di Risio, ha ribadito ieri che la severità dell’insegnante era motivata dalla volontà di aiutare gli alunni a correggere i loro difetti.

Due le famiglie che si sono costituite parte civile. Una ieri era in aula. Il giudice monocratico Fabrizio Pasquale che a fine novembre ascoltò il racconto di diversi alunni, ha ritenuto valide le argomentazioni dell’avvocato Aurora Mancini.

I fatti contestati al supplente dai genitori di 14 alunni si sarebbero verificati dal 28 settembre al 17 dicembre 2011.

Quel giorno il professore fu sospeso per dieci giorni. Alla scadenza del provvedimento non tornò ad insegnare. Nel frattempo la polizia iniziò d indagare su di lui. E quello che riferirono 40 testimoni non piacque affatto agli agenti.

L’insegnante fu accusato di maltrattamenti. La versione del supplente è sempre stata diversa. La difesa ha cercato di convincere il giudice che il comportamento del suo assistito poteva essere configurato al massimo come abuso dei mezzi di correzione ma non maltrattamenti.

Fondamentali per le decisioni del giudice Pasquale sono state le testimonianze dei 14 piccoli alunni. Dalle loro dichiarazioni il giudice ha dedotto un comportamento del docente che poteva essere configurato come maltrattamenti. La difesa probabilmente ricorrerà in appello. (p.c.)

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