Atessa, gravi le condizioni dell’operaio ustionato dallo scoppio di un macchinario

ATESSA. Restano gravi le condizioni dell’operaio della Bimo-Irplast, rimasto ustionato lunedì in seguito allo scoppio di un macchinario. G.D.P., 46 anni, di Casoli, è ricoverato in prognosi riservata...

ATESSA. Restano gravi le condizioni dell’operaio della Bimo-Irplast, rimasto ustionato lunedì in seguito allo scoppio di un macchinario. G.D.P., 46 anni, di Casoli, è ricoverato in prognosi riservata nel Centro ustionati dell’ospedale Sant’Eugenio, a Roma, assistito dalla moglie. Le ustioni che ha riportato nell’incidente in fabbrica sono passate dal secondo al terzo grado. È cosciente, ma molto provato. L’infortunio è avvenuto lunedì intorno alle 18. L’operaio, addetto all’impianto di rigranulazione, stava lavorando vicino all’estrusore, una macchina che ricicla il materiale di scarto. In essa circola la plastica fusa a 250 gradi. All’improvviso la parte finale del macchinario è scoppiata e il polipropilene che ne è fuoriuscito si è incendiato. La fiammata ha investito G.D.P. che, prontamente, si è voltato di spalle rimanendo ustionato a braccia, collo e schiena. Dopo l’incidente le Rsl e le Rsu di fabbrica hanno chiesto un incontro con l’azienda per aggiornamenti sull’accaduto. Sembra che anche in precedenza il macchinario avesse avuto dei problemi. Alcuni mesi fa c’era stata una fuoriuscita di materiale fuso che aveva colpito un operaio, un infortunio molto più lieve di quello di lunedì. Da allora era stato posto un pannello di plexiglass per proteggere i lavoratori da eventuali schizzi. Anche il continuo “stop and go”, accensione e spegnimento, della macchina non favorirebbe un controllo accurato di tutti i parametri. I sindacati hanno più volte sottolineato la necessità di mantenere invariate le spese di manutenzione, costi che per via della crisi economica si tenderebbe a ridurre. (s.so.)