Auto bruciate, seguite due piste

Danni per mezzo milione: indagini su avvertimento o furto finito male

MAFALDA. Ha perso tutto in pochi minuti, ma è deciso ad andare avanti e a ricominciare in fretta, il gestore della stazione di servizio Ip di contrada Pianette, un meccanico quarantenne di Montefalcone del Sannio. Poco importa se l'incendio è doloso. Lui non si arrende. Non lo dice, ma lo dimostra con i fatti. Ieri all'alba era sul posto per ricostruire la sua officina-laboratorio.

I primi accertamenti dei vigili del fuoco di Vasto e Termoli confermano che il rogo si è propagato dalla rimessa delle auto. Si battono diverse piste investigative. Il fuoco ha distrutto tutto, locale, strumenti di lavoro e venti auto: cinque da rottamare, una decina da riparare e cinque d'epoca affidate al gestore della rimessa da collezionisti del compresorio. Il danno è di oltre mezzo milione di euro e non è coperto da assicurazione.  Il fuoco non è riuscito a raggiungere le pompe di benzina, ma l'impianto è fermo perché il calore ha distrutto la centralina di erogazione del carburante.

La Ip - che ha rilevato l'impianto 20 giorni fa dall'Api - ha mandato tecnici e operai della società per cercare di riattivare prima possibile il distributore. Di minore entità ma comunque gravi i danni subiti dal vicino bar-tavola calda gestito da un ristoratore di Mafalda. Le vetrate del locale sono andate in frantumi. Il gestore, fra i primi ad accorrere sul posto dopo l'incendio, ha trovato il registratore di cassa per terra: potrebbe essere caduto a causa dello spostamento d'aria provocato dall'esplosione di alcune vetture, ma non è escluso un maldestro tentativo di furto.

L'uomo ieri mattina si aggirava nel locale scuotendo la testa disperato. E' stato ascoltato dagli investigatori, ma ha potuto fornire poche indicazioni. Al momento dell'incendio, alle 0,30 di domenica, era in casa con la moglie.  Il locale fino a qualche mese fa era ritrovo e tavola calda dei lavoratori dello stabilimento Smi, la società di inerti del gruppo Marrollo, ma da quando l'azienda ha fermato gli impianti è frequentato solo dagli automobilisti di passaggio. «Questo incendio è un brutto colpo per lui», confermano in paese. L'incendio ha spaventato i residenti.

Da 48 ore a Mafalda, ma anche nel vicino comune di San Felice, così come nei paesini del versante Vastese della vallata del Trigno non si parla d'altro. «Vogliamo credere che quanto accaduto sia l'epilogo di un tentativo di furto di qualche vettura. Sarebbe davvero molto grave se le forze dell'ordine scoprissero che dietro l'incendio si nasconde la malavita», è l'auspicio del consigliere provinciale dell'Idv, Eliana Menna e del marito, il sindaco di Dogliola, Giovanni Giammichele.

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