Beneficenza a Filetto in ricordo di Michele: «Adorava leggere»

Il 9 novembre la raccolta fondi nella palestra comunale, la mamma: «Il dolore è enorme ma cerco di fare del bene»
FILETTO. Lucia Di Domenico cuce un portachiavi all’uncinetto. Poi un piccolo gufo, delle palline di natale. Al telefono ha la voce bassa e calma, gentile. Due anni fa una tragedia ha cambiato la vita della sua famiglia: sotto il balcone della camera da letto, è stata lei a trovare il corpo del figlio ventenne, Michele Di Loreto. Nessun giallo: il ragazzo, uno studente di economia, si era arrampicato sul tetto di casa per recuperare il gatto sparito da qualche giorno. Forse un piede in fallo, quindi la caduta per sette metri, fatale. Quel volo ha cancellato la vita di un ragazzo ma non la speranza di fare del bene: sabato 8 novembre a Filetto dalle 19 c’è l’evento di beneficenza - Amare è donare, alla seconda edizione - che ricorda Michele chiamando a raccolta chi in vita gli ha voluto bene, ma anche tutta la comunità che da due anni si è stretta attorno a Lucia, a papà Franco e alla sorella Martina e che contribuisce a creare questo evento ospitato dalla palestra comunale. «L’anno scorso c’è stata una bella risposta da parte delle persone», racconta la mamma, «gli sponsor hanno offerto vino e formaggi con cui abbiamo preparato da mangiare per tutti. I compagni di scuola, gli insegnanti non lo hanno dimenticato, sono sempre presenti». Per le strade di Filetto ci si prepara pensando ai piatti da offrire, ai giochi con cui riempire il silenzio perché il ricordo di Michele sia meno doloroso: «Anche lo scorso anno abbiamo organizzato un’estrazione di piccoli premi, una pesca di beneficenza», spiega Lucia. Quest’anno le associazioni a cui sarà destinato il ricavato della raccolta fondi sono il canile San Leonardo di Guardiagrele e la “Capanna di Betlemme”, dedicata ai senza dimora. Al primo anno di economia alla d’Annunzio, dopo una breve esperienza come studente di fisica a Roma, Michele pensava di diventare un commercialista oppure di lavorare nel mondo delle banche. Come tanti ragazzi della sua età era indeciso ma con l’idea di una vita davanti tutta ancora da scrivere: «Gli dicevo che avrebbe potuto scegliere con calma, dopo aver finito gli studi. Oggi la nostra casa è piena dei libri che leggeva». Libri che i genitori di Michele conservano come reliquie, perché «sono ciò che ci resta di lui, stanno qui a farci compagnia», dice la mamma: «Michele aveva una grande passione per i libri, leggeva tantissimo e qualsiasi cosa. Leggeva i saggi di storia, i fumetti divertenti. Lo prendevo in giro per certe cose che leggeva, le storie di Zerocalcare o altre cose così». Per questo all’evento di sabato 8 novembre, nel ricordo di Michele ci sarà spazio anche per la letteratura: «Ho pensato di organizzare», prosegue la madre, «una piccola bancarella di libri di cui magari le persone vogliono sbarazzarsi. Li vendiamo a un prezzo piccolo, giusto perché non vengano buttati via. Con una professoressa, ospite dell’evento, vorrei che si riflettesse sull’importanza che ha la lettura per i ragazzi, oggi». Lucia ricorda il figlio mentre lavora all’uncinetto: oggi Michele vive nelle mani di una mamma mentre cuce un cuore di cotone, nelle case di Filetto dove ognuno si prepara a contribuire come può, cucinando, disegnando cartelloni, preparando un discorso. «Non dico che ci riesco, ma provo», dice Lucia, «a trasformare questo dolore in qualcosa. Io penso che Michele vorrebbe così».

