Bloccato un drone con 14 telefoni per i detenuti

La polizia penitenziaria ha intercettato e fermato la consegna del carico illegale destinato al carcere
LANCIANO. Con un drone professionale volevano far entrare in carcere quattordici cellulari. Ma la polizia penitenziaria ha intercettato e bloccato il volo con il carico illegale. Tre persone, due uomini e una donna, sono state fermate e poi denunciate a piede libero. L'episodio risale a domenica scorsa, con personale della casa circondariale di Villa Stanazzo, anche libero da servizio, che non ha esitato ad intervenire mettendo a rischio anche la propria incolumità.
L'esito positivo dell'operazione è stato reso noto dal Sindacato autonomo di polizia penitenziaria (Sappe). «Nonostante la continua emorragia di personale di polizia penitenziaria nell'istituto penitenziario frentano, dove abbiamo raggiunto la soglia del 40% di personale in meno, il sacrificio per garantire la legalità all'interno e all'esterno della struttura continua senza sosta», sottolinea il segretario locale del Sappe, Piero Di Campli. Non è la prima volta che dall'esterno del supercarcere si tenta di fare entrare generi vietati o illegali come droga e telefoni. L’installazione di un innovativo sistema anti drone ha limitato ma non impedito del tutto i tentativi. Domenica scorsa, complici le festività patronali e il fatto che in servizio ci fosse meno personale, tre soggetti, un campano e due siciliani, hanno tentato di introdurre 14 smartphone utilizzando un drone professionale. L'operazione di polizia giudiziaria, coordinata nella fase operativa dal sostituto commissario coordinatore Pellegrino Gaeta, ha portato al fermo dei tre, rintracciati e bloccati, non senza difficoltà, nelle campagne vicino al carcere. Il drone sarebbe volato fino ai finestroni delle sale comuni oppure, come successo altre volte, avrebbe scaricato il suo carico in aree comuni come il campo sportivo. «Ricordiamo che “dentro” gli smartphone arrivano a costare anche 3000 euro cadauno», sottolinea Di Campli riferendosi al mercato nero che esiste tra i detenuti. Su disposizione del procuratore Mirvana Di Serio, i tre sono stati poi rilasciati e denunciati a piede libero in quanto il reato, grazie alla bravura degli agenti, è stato solo tentato. Il Sappe «si complimenta con tutto il personale intervenuto, anche libero da servizio. Un ringraziamento particolare va rivolto ai cittadini che condividono il territorio con il carcere i quali, collaborando fattivamente con la polizia penitenziaria, partecipano alla sicurezza sociale e territoriale».