Botte in famiglia per 5 anni Condannato l’ex marito

Inflitti 3 anni e 4 mesi di reclusione, risarcimento dei danni per 25mila euro L’uomo non ha pagato nemmeno l’assegno di mantenimento

LANCIANO. Tre anni di angherie, maltrattamenti, minacce, botte e offese. Tre anni di lividi sul corpo e ferite mai emarginate sul cuore. Ieri un briciolo di soddisfazione, se così di può dire, per una giovane frentana che ha visto il suo ex marito, A.D.P., 44 anni, nato a Vasto, essere condannato dal giudice Francesco Marino a tre anni e 4 mesi di reclusione, pagamento delle spese processuali, 5 anni di interdizione dai pubblici uffici e 25mila euro di risarcimento danni. Una pena maggiore rispetto a quella chiesta dal pubblico ministero, Gina Petaccia di due anni e 6 mesi di reclusione. Il giudice ha anche quantificato il risarcimento danni alla donna, rappresentata in aula dall’avvocato Laura Linda Di Nenno, a 25mila euro.

L’ex marito violento è stato condannato per i maltrattamenti inflitti alla ex consorte, in particolare per le diverse botte datele negli anni, perché “la percuoteva sul volto e sugli arti minacciandola ripetutamente”dal 2006 al 2009. Tre anni di angherie sopportate dalla donna per paura che l’uomo potesse scagliarsi contro i suoi genitori, o “semplicemente” per provare, con la forza dell’amore, a cambiare chi, invece, di cambiare proprio non aveva voglia. Lividi e dispiaceri inghiottiti senza farsi notare in particolare dal padre che aveva capito che qualcosa non andava. Alla fine ha prevalso la disperazione e ha denunciato l’uomo.

A condurre le indagini i carabinieri. Ieri poi la condanna per i maltrattamenti e non solo. La condanna è stata inflitta anche per un secondo capo di imputazione. Ossia perché “ometteva di versare l’assegno di mantenimento di 300 euro mensili alla coniuge separata facendole mancare i mezzi di sostentamento, come deciso da sentenza del tribunale di Lanciano nel 2009”. Assegni non versati dall’aprile 2009 al settembre 2011. Un inferno quindi durato per ben 5 anni, tra maltrattamenti e assegni non versati. (t.d.r.)

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