il caso

Cannabis terapeutica, Pellegrini potrà curarsi in Emilia Romagna

Dovrà emigrare il pianista teatino diventato un caso nazionale dopo il suo arresto. La gioia di Acerbo che critica D'Alfonso e Paolucci: «Un'odissea che poteva essere evitata»

CHIETI. Dovrà emigrare per curarsi. Nonostante una legge approvata due anni fa e tuttora in attesa di attuazione, il pianista teatino Fabrizio Pellegrini, 47 anni, lascerà l'Abruzzo per andare a curarsi in Emilia Romagna. Il suo caso - venne arrestato perchè, non avendo soldi e potendosi curare la fibromialgia con la marijuana, coltivava le piantine in casa - ha dimostrato l'inadeguatezza delle leggi, della classe politica abruzzese e del sistema sanitario in generale di fronte alle esigenze e ai diritti dei malati. La notizia che finalmente potrà curarsi ha reso felice Maurizio Acerbo, l'esponente di Rifondazione comunista autore, quando era consigliere regionale, della legge regionale sulla cannabis terapeutica, ma anche gli esponenti del partito radicale, di Sel e di associazioni che in questi mesi si sono battuti per far vincere i diritti di Pellegrini, facendolo innanzitutto uscire dalla detenzione carceraria nella quale un giudice lo aveva ristretto.

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«Non posso che gioire per la notizia che Fabrizio Pellegrini potrà finalmente ricevere adeguate cure trasferendosi in una regione come l'Emilia Romagna che garantisce erogazione di cannabis terapeutica», ha scritto in una nota Maurizio Acerbo, ex consigliere regionale di Prc. «Mi complimento con la magistrata di sorveglianza Francesca Del Villano per aver accolto l'istanza presentata dal legale di Fabrizio, l'amico e compagno radicale avvocato Vincenzo Di Nanna. Rimane l'amarezza e la rabbia per l'insensibilità, il colpevole disinteresse e l'incapacità amministrativa della giunta regionale, dal commissario alla sanità e presidente Luciano D'Alfonso all'assessore Silvio Paolucci». «L'odissea di Fabrizio - chiude - poteva essere evitata se la giunta D'Alfonso avesse dato attuazione alla mia legge che ricordo è in vigore dal 4 gennaio 2014. È paradossale che per curarsi Fabrizio debba essere trasferito in una Regione che ha approvato la legge sulla cannabis terapeutica 7 mesi dopo l'Abruzzo, nel luglio 2014, riprendendo molti punti del mio testo che è considerato il più avanzato in Italia».