Casa nel bosco, la prima notte di Nathan senza i figli: «Stanno distruggendo la vita a 5 persone» //L’INTERVISTA ESCLUSIVA DEL CENTRO

«È la notte più brutta della mia vita», ammette Nathan alla prima notte senza i suoi tre figli. Ieri infatti, è arrivato il provvedimento di allontanamento dei tre bambini dal tribunale per i minorenni dell’Aquila
«È la notte più brutta della mia vita. È un dolore grande al cuore. Togliere i bambini a un genitore è il dolore più forte che esiste. Siamo tristi, è stata un’ingiustizia». Così parla Nathan Trevallion, accogliendo i cronisti de Il Centro, nella prima notte senza i suoi tre figli, allontanati dalla casa nel bosco di Palmoli dal tribunale per i minorenni dell’Aquila e collocati in una casa-famiglia.
Come hanno reagito i suoi figli?
«Hanno sofferto. È veramente duro togliere dei bambini da casa così velocemente, dicendo loro che questa notte devono dormire in un posto che non riconoscono. È molto duro. Erano un po’ spaventati, ho visto le loro facce, erano sotto choc».
Sua moglie Catherine ora è con loro. È un sollievo?
«Sì, meno male che la mamma sta con loro. Ma c’è una cosa che non capisco. Non possono dormire insieme. Lei deve dormire separata, in una camera di sopra, e i bambini dormono sotto. Non può stare con i bambini mentre dormono. Questa è la cosa più dura. È una situazione brutta».
Adesso è qui da solo. Come immagina che stiano i suoi figli in questo momento?
«Spero che stiano dormendo. E che dormano tutta la notte senza paura. È un dolore grande al cuore guardare quei letti vuoti. Per un genitore, vedersi togliere i propri bambini è il dolore più forte che esiste. Questa è la notte più dolorosa della mia vita. Non ho mai provato un dolore così forte».
Il tribunale parla di isolamento, di mancanza di scuola. Lei è pentito di questa scelta?
«No. Assolutamente no. Per noi, per me e mia moglie, continueremo sicuramente a vivere così. Connessi con la natura. Se potessi tornare indietro nel tempo? Farei la stessa cosa. L’unica cosa di cui mi pento nella vita è aver iniziato a fumare sigarette 25 anni fa. È l’unica cosa. Per il resto, no».
Lei si sente un cattivo genitore? Le accuse del tribunale sono pesanti.
«Non mi sento accusato di niente di vero. Non hanno detto che siamo cattivi genitori. Semplicemente a loro non piace come facciamo noi. Siamo un po’ fuori dal sistema, i bambini crescono fuori dal sistema, e penso che per questo siamo perseguitati. Non stiamo facendo niente di male. Viviamo felici, con la natura. Perché volete togliere i bambini a una famiglia che è la più felice del mondo? Stanno distruggendo la vita di cinque persone serene».
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