Chieti frana, si apre una voragine profonda dieci metri

Paura in via Olivieri. Un palo del filobus finisce inghiottito. Disagi anche in altre zone: strade distrutte, crolla un muraglione e il fango invade le case

CHIETI. Quella di ieri è stata un'altra giornata da dimenticare: il mal tempo non ha dato tregua. Intorno alle 10 in via Silvino Olivieri cede la rete fognaria, si apre una voragine di quasi 10 metri all’altezza di un marciapiede mentre crolla un palo della filovia. Frana ancora una volta un tratto di via Modesto Della Porta, quello che era già stato transennato a causa dei cedimenti. Nel frattempo esonda ancora una volta il fiume Alento, inondando il ponte della strada provinciale per Villamagna. A rischio esondazione è anche il fiume Pescara a Santa Filomena. Non finisce qui, perché acqua e liquami si sono riversati pure nei garage, nei sottoscala e nei vani ascensore delle cinque palazzine Ater fra via San Camillo De Lellis e via D’Orazio, a causa della rottura di una conduttura fognante.

In via Olivieri, poi, la voragine. Lì sotto c’è il vuoto: «A seguito delle verifiche effettuate nell’area, è stata riscontrata la rottura di un tratto di fogna situata a sette metri di profondità rispetto al manto stradale, che ha convogliato terreno e detriti finiti nel tratto fognario, che arriva fino a via Gran Sasso», fa sapere l’assessore ai lavori pubblici Raffaele Di Felice, intervenuto sul posto insieme al sindaco Umberto Di Primio, a tecnici e operai del Comune, a Sandro Chiacchiaretta della Panoramica e ai vigili del fuoco. «Data la complessità dell’intervento su via Olivieri dove il cedimento ha interessato più linee fognarie, una linea della media tensione dell’Enel, una linea dei telefoni di Stato e la linea della Telecom, nonché le sovrastanti linee elettriche della filovia, si è disposta la chiusura al transito veicolare fino a che verranno ripristinate le condizioni di sicurezza», continua l’assessore, «si tratta di una fogna molto vecchia, fatta di mattoni e pietre». Il palo che ha ceduto e si è adagiato sulla filovia, in questi giorni inattiva per lavori di manutenzione, è stato rimosso con una gru dai vigili del fuoco. L’ufficio tecnico comunale, invece, ha già provveduto ad affidare gli interventi di somma urgenza che si protrarranno per almeno una settimana.

«Nel corso delle lavorazioni la linea elettrica di media tensione sarà interrotta dalle 7 alle 17,30. Una sospensione che non inciderà sulla erogazione elettrica delle utenze e della pubblica illuminazione», aggiunge sempre Di Felice. Poi un provvedimento temporaneo di divieto di transito in via Olivieri, tra l’intersezione con via Ciampoli e quella con largo Cavallerizza. Il traffico proveniente da via Olivieri-lato via Salomone, compreso quello degli autobus, è stato deviato verso via Ciampoli. Quello proveniente da via Herio è stato deviato su via dei Vezii, ad eccezione degli autobus, che possono arrivare fino alle aree di sosta vicino al tribunale per poi ripercorrere a ritroso lo stesso tragitto in direzione via Madonna degli Angeli e via Pianell.

Ma anche via Modesto Della Porta, già transennata a causa dei cedimenti, è crollata di nuovo portandosi dietro anche le transenne. Poi la strada provinciale per Villamagna, dopo via Fieramosca, dove esonda il fiume Alento. Ieri mattina la prefettura ha allertato l’Unità di crisi, è intervenuta l’Associazione nazionale carabinieri della Protezione civile con gli operatori della Provincia e la polizia, che ha dato l’allerta. Il ponte della provinciale è stato invaso dalle acque straripate: «Manca la minima manutenzione dell’alveo fluviale da parte della Regione, che dovrebbe occuparsene. Il sito è abbandonato a se stesso», denuncia l’assessore Mario Colantonio, intervenuto sul posto. Inondazioni anche su un ponte nei pressi di via Forlanini, zona Buon Consiglio. Allerta anche per la sicurezza del canile rifugio Achille Bonincontro.

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Storie che si ripetono, come allo Scalo: «Il fiume Pescara è rimasto negli argini», diceva ieri mattina sempre Colantonio, «anche se l’area del parco fluviale si è allagata». Per il momento le chiuse di Popoli, Bussi e Scafa non hanno avuto necessità di essere aperte. E infine le palazzine Ater fra via De Lellis e via D'Orazio, dove si rompe una conduttura fognante. Le circa 50 famiglie residenti hanno segnalato la rottura sin da dieci giorni fa, ma nessuno ha mai provveduto a riparare il guasto. Gli inquilini si sono rivolti al Comune, alla forestale e all’Ater. La città frana, insomma. Ricordando i crolli fra via Trieste Del Grosso e via Mattoli e in via Don Minzoni, il 18 gennaio scorso. Solo due giorni dopo, si aprì una voragine in viale Amendola.