Chieti, i saldi partono bene ma i commercianti restano cauti

Dopo un dicembre nero per i consumi, tanta gente nei negozi, soprattutto di abbigliamento, e un movimento lento ma costante a caccia del classico affare nei negozi del colle e dello scalo

CHIETI. Tanta gente nei negozi, soprattutto di abbigliamento, e un movimento lento ma costante di persone a caccia del classico affare di stagione. I saldi invernali, scattati ufficialmente ieri, hanno avuto il merito di ripopolare i negozi del colle e dello scalo dopo un dicembre nero per i consumi registrati nelle attività commerciali teatine. Oggi, giorno dell'Epifania, molti esercizi resteranno aperti.

Diversi sceglieranno l'orario continuato nella speranza di contrastare la grande distribuzione. Intanto le prime ore dei saldi fanno ben sperare i commercianti. Nessuno vuole sbilanciarsi ma è sembrato evidente l'aumento delle presenze nei negozi. In tarda mattinata in centro c'erano più persone nelle attività commerciali che lungo il corso.

«L'interesse per i saldi è sempre intatto. Durante la stagione a saldo», spiega Pierluigi Tacconelli di Top boutique, «gli affari lievitano e quindi non possiamo lamentarci. Comunque, a mio avviso, i saldi partono troppo presto e dovrebbero recuperare il loro antico significato di vendite di fine stagione».

Indaffarato Giuseppe De Vito, di Vincolato. «L'inizio dei saldi è stato un po' a rilento ma confidiamo in una decisa accelerazione nel fine settimana. Il nostro negozio», anticipa De Vito, «resterà aperto anche domenica sulla falsa riga di quanto avverrà nei Comuni limitrofi al nostro».

Scendendo allo scalo il quadro non cambia di molto malgrado i pareri degli esercenti siano improntati alla cautela. «E' presto per tracciare bilanci. Bisognerà aspettare almeno la prima settimana dei saldi», afferma Marco Cinosi, dell'omonimo negozio di calzature di viale Benedetto Croce, «per capire che tipo di richiesta c'è nell'utenza». Di certo la volontà di tutti i commercianti è quella di lasciarsi presto alle spalle un dicembre con pochi picchi di vendite. «Le alte temperature», aggiunge Cinosi, «non hanno incentivato gli acquisti che comunque hanno ricalcato in linea di massima gli anni precedenti». Meno folla nei negozi di pelletterie che, insieme all'abbigliamento e alle calzature secondo un'indagine condotta dalla Confcommercio teatina, hanno avuto una contrazione delle vendite anche del 30% nell'ultimo trimestre dell'anno. «Si sa che i saldi nelle pelletterie prendono piede in ritardo», dice Marisa Tiberio de Il Bagatto, «e quindi bisogna aspettare ancora prima di dare giudizi. L'augurio è che il volume di affari cresca». (j.o.)

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