Chieti, Pomponi ce l’ha fatta: lo stadio Angelini ora è suo

Dopo mesi di incontri e scontri l'impianto è stato assegnato in via provvisoria alla squadra di calcio

CHIETI. Lo stadio Guido Angelini è stato affidato in via provvisoria alla Chieti calcio.

Dopo mesi di incontri e scontri con il Comune, la società neroverde del patron Giorgio Pomponi si è aggiudicata la gara d'appalto per la gestione ventennale dell'impianto sportivo di Santa Filomena. Il sì del Comune è arrivato ieri mattina. La commissione giudicatrice, presieduta dall'ingegnere Paolo Intorbida, si è riunita nell'ufficio tecnico comunale in via delle Robinie, a Madonna degli Angeli, ed ha accolto i tre chiarimenti forniti dal Chieti in merito all'offerta tecnica ed economica. La commissione ha ritenuto valida la proposta presentata dalla società teatina, l'unica ad aver partecipato alla gara, e ha provveduto all'assegnazione in via provvisoria dello stadio di Santa Filomena.

Quella definitiva, come da procedura, arriverà entro un mese con la firma del contratto davanti ad un notaio.

I COSTI. La Chieti calcio dovrà pagare 6,500 euro per il canone annuo dello stadio e 90mila euro per i costi di gestione. Sono previsti, inoltre, lavori di riqualificazione da 915mila euro da realizzare all'interno dell’impianto in nove anni: la copertura delle due curve, la ristrutturazione del settore distinti e dei bagni e la realizzazione di due bar (uno in curva Volpi e uno in quella degli ospiti) e di una mensa per i calciatori.

Pomponi aveva stimato in 600mila euro anche i costi per la realizzazione di un nuovo campo di allenamento ma la commissione, nel valutare l'offerta del Chieti, non ha considerato i lavori all'esterno dell’Angelini, in quanto non previsti nel bando.

La Chieti calcio dovrà garantire l'accesso allo stadio a tutte le società sportive, in primis a quelle di atletica, che chiederanno di usufruire dell'impianto, e dovrà attenersi alle clausole del contratto che verrà firmato in sede di aggiudicazione definitiva. In caso di inadempienze, la concessione verrebbe revocata.

BARRIERE ARCHITETTONICHE. La società ha già provveduto a proprie spese (11mila euro) alla realizzazione di un montascale di ultima generazione che permetterà ai tifosi neroverdi disabili di assistere alle partite dall'alto della tribuna. L'inaugurazione è avvenuta la settimana scorsa con i ragazzi dell'Anffas, presieduta da Gabriella Casalvieri.

Pomponi ha annunciato che ci saranno nuove iniziative a favore dell'associazione: il 20 marzo, in occasione della partita interna con l'Isernia, verrà allestito un banchetto all’esterno dello stadio per vendere gli oggetti realizzati dai ragazzi disabili.

LE SCHERMAGLIE. Giorni fa, alla richiesta dei tre chiarimenti da parte del Comune, si era arrivati alla rottura.

«Qui ci è tutto negato, abbiamo avuto solo ostruzionismo», aveva detto Pomponi in una conferenza stampa infuocata. «Basta, sono stufo di lottare contro i mulini a vento. Non darò nessun chiarimento, rinuncio alla gestione dello stadio e a maggio lascio la società».

«Pomponi farebbe bene a fare più il serio e a non prendere in giro la città», aveva risposto il sindaco Umberto Di Primio su Facebook. Ma poi c'è stato il dietrofront di Pomponi che ha deciso di fornire i tre chiarimenti al Comune e così’ si è aggiudicato lo stadio Angelini. Ma c’è un ultimo tassello da mettere al posto giusto.

POMPONI RESTA? Il patron neroverde ieri non si è esposto in merito alla volontà di lasciare il Chieti al termine del campionato, manifestata a più riprese nelle scorse settimane. Ma già questo è un segnale chiaro: la sensazione è che, ora che ha ottenuto la gestione dello stadio, Pomponi possa fare un altro passo indietro e rimanere alla guida della società.

Anche perché, sin dal primo giorno, ha spiegato che attraverso concerti e spettacoli organizzati all'Angelini avrebbe rilanciato il calcio a Chieti. Che senso avrebbe, dunque, lasciare proprio adesso?