Colantonio: interruzioni necessarie per evitare disagi peggiori

GUARDIAGRELE. Ritorna l'acqua, ma soltanto dopo l'intervento dei carabinieri. È accaduto a Pennapiedimonte, dove il sindaco Giuseppe Di Giorgio ha affrontato la situazione con energia dopo quasi 20...

GUARDIAGRELE. Ritorna l'acqua, ma soltanto dopo l'intervento dei carabinieri. È accaduto a Pennapiedimonte, dove il sindaco Giuseppe Di Giorgio ha affrontato la situazione con energia dopo quasi 20 ore di black-out idrico. «Alla Sasi non ci rispondeva nessuno, mentre i nostri concittadini facevano pressione sul municipio lamentando rubinetti a secco dalle 16 di domenica», racconta il sindaco, «e così mi sono recato alla stazione dei carabinieri di Guardiagrele. Grazie a loro abbiamo ottenuto il contatto con un funzionario della Sasi e l'acqua era a regime in centro e nelle contrade dopo mezzogiorno».

L'episodio di Pennapiedimonte, residenti in gran parte anziani e impossibilitati a provvedere autonomamente a un approvvigionamento alternativo e di fortuna, è il simbolo dei nervi che cominciano a saltare dopo giorni di acqua col contagocce, distacchi notturni prolungati e errori dei tecnici nella manovra delle valvole. «Se non avessi risolto con i carabinieri», racconta Di Giorgio, «avrei chiesto soccorso ai vigili del fuoco con la richiesta di inviare autobotti per rifornire le nostre famiglie ormai esasperate». A soffrire le conseguenze, fra gli altri, è stata la casa di riposo a metà strada tra il paese e Bocca di Valle, dove è ospite una cinquantina di anziani. «A rischio per il prolungato distacco», aggiunge il sindaco, «sono stati i molti allevamenti della zona, in cui gli animali hanno sofferto la sete per ore». I 7 Comuni serviti dall'acquedotto dell'Avello fanno quadrato intorno a Guardiagrele, il centro più grande del comprensorio, per portare la questione davanti al prefetto Fulvio Rocco De Marinis. Venerdì scorso il sindaco Sandro Salvi ha inviato un fax di richiesta in prefettura. «Al momento non conosciamo la data», spiega Salvi, «dal momento che il presidente della Sasi spa Domenico Scutti ci ha richiesto di fissare l'incontro tra qualche giorno, non appena la società avrà approvato il suo bilancio da cui potrebbero liberarsi risorse finanziarie per gli interventi utili a scongiurare i rubinetti a secco». Colloquio utile, quello del sindaco con Scutti, che ha permesso di sapere in anticipo che anche il centro storico sarà interessato a partire da stasera dai distacchi notturni, dalle 23 alle 6 del mattino seguente. Il borgo si aggiunge alla cinta urbana e ai centri storici con rispettive frazioni e contrade degli altri 5 Comuni dell'Avello, da giorni già senza acqua nelle ore notturne. Di Giorgio spiega che «se è vero che l'intero sistema dell'Avello è in ginocchio, non si può sottacere il concorso fondamentale che vecchie carenze tecnologiche come l'assenza di elettrovalvole e sensori sui serbatoi, e errori umani nelle operazioni di chiusura e apertura delle saracinesche stanno disperdendo liquido prezioso che fuoriesce da serbatoi al termine del riempimento. Acqua che non saremo più in grado di recuperare, mentre la Sasi incontinua a insinuare su consumi eccessivi per un presunto ricorso all'acqua anche per l'irrigazione dei terreni. Una tesi che regge soltanto in teoria, perché qui non ci risultano terreni coltivati e per giunta innaffiati con acqua della rete potabile».

Francesco Blasi

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