Corruzione e rifiuti interrati al cimitero di Francavilla, la procura: «In 12 vanno processati»

27 Maggio 2025

Il funzionario Basile e il figlio sono accusati di aver ricevuto soldi e benefit per 129 mila euro da un imprenditore. Tra gli imputati anche l’architetto Febo, presidente del consiglio comunale di Chieti: avrebbe violato una norma ambientale

CHIETI. Nove persone e tre società rischiano di finire sotto processo nell’inchiesta della procura della Repubblica di Chieti sul giro di corruzione e rifiuti interrati al cimitero di Francavilla al Mare. Il pubblico ministero Giancarlo Ciani ha chiesto il rinvio a giudizio dell’imprenditore Franco Antonio De Francesco, del fratello Alessandro, della compagna Lesya Tsiluyko, del collaboratore Marcello Gianferotti, dell’operaio della loro ditta Carlo Sbaraglia, dell’architetto Maurizio Basile (funzionario del Comune di Francavilla e responsabile unico del procedimento per l’ampliamento del camposanto), del figlio di quest’ultimo Matteo, dell’architetto Luigi Febo (presidente del consiglio comunale di Chieti, coinvolto non nella veste di politico ma per la sua attività professionale e, nello specifico, di direttore dei lavori) e del coordinatore della sicurezza (in fase di esecuzione) Massimiliano Nerone. Alle società De Francesco Costruzioni, Cimitero San Franco e Arta srl è contestata la responsabilità amministrativa.

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