Crac, verdetto a fine mese

Udienza il 27 aprile. I sindaci Asl convocano Zavattaro

CHIETI. E’ fissata per martedì 27 aprile l’udienza del tribunale di Chieti sull’ultima istanza presentata dal pm Pietro Mennini di estendere il fallimento a tutte le società del gruppo sanitario della famiglia Angelini.

Molto probabilmente sarà lo stesso collegio (presidente Spiniello, giudici Ceccarini e Valletta), che nel febbraio scorso ha decretato il crac di Villa Pini, a occuparsi dello stato di insolvenza delle altre società del gruppo sanitario privato. Chi auspicava un verdetto a breve dovrà rassegnarsi ad attendere fine mese, sfidando, come in una corsa a ostacoli, i problemi che ogni giorno affliggono la clinica. Dal dramma dei lavoratori, al 372º giorno senza retribuzioni, alla difficile condizione dei malati che, entro il 20 aprile, dovranno essere trasferiti nei centri di cura e assistenza alternativi.

Di questo e altro si è parlato ieri, nel corso di un incontro promosso da Luciano Lapenna, presidente del comitato ristretto dei sindaci della Asl unica Chieti-Lanciano-Vasto. Riunione che ha visto la partecipazione del manager Francesco Zavattaro e del senatore del Pd, Giovanni Legnini. Assente l’assessore alla Sanità, Lanfranco Venturoni, in vacanza e all’estero. Il suo rientro è previsto oggi. Zavattaro si è detto pronto a trovare soluzioni per la rete dei centri SanStefar entro il 20 aprile e conferma di avere i piani per fra fronte al trasferimento dei malati.

Intanto, continua la carrellata di offerte al curatore fallimenare, l’avvocato Giuseppina Ivone, delle società interessate a rilevare la gestione della Casa di cura. Ultima della serie è la proposta del Centro servizi gestione (Csg) di Castiglione a Casauria, già titolare di Rsa e case di riposo come Villa Ventura; Villa Rosa, a San Demetrio dei Vestini e Villa Veronica, a Secinaro. La Csg, rappresentata dall’amministratore Gianluigi Cerritelli e dal commercialista pescarese Alessandro Felizzi, è specializzata nella gestione di centri della riabilitazione e opera da anni come operatore privato nell’assistenza socio-sanitaria. «La nostra poposta», spiega l’amministratore Cerritelli, «ha il pregio di rimanere in piedi anche se la Regione volesse ridurre gli accreditamenti a Villa Pini. Siamo inoltre disponibili a intervenire nel campo della diagnostica e della neuropsichiatria».

E sulla vertenza Villa Pini interviene la Cisl funzione pubblica per denunciare che, «da oltre un anno, il dramma dei lavoratori del gruppo Angelini è solo la punta di un iceberg di un malessere che coinvolge l’intero comparto della sanità privata». I problemi riguardano i contratti scaduti da quattro anni e il blocco dei pagamenti Asl alle cliniche private che avrebbe già cumulato crediti, da 40 a 60 milioni di euro, e forti esposizioni bancarie per gli operatori privati. La Cisl ha indetto assemblee del personale nelle Case di cura per concordare iniziative di lotta, «perché la situazione di Villa Pini non si propaghi come un aggressivo tumore maligno su tutto il comparto privato».

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