Da Lecco per rilevare la Golden Lady

Gissi, azienda del settore ecologia visita la fabbrica di calze ma chiede viabilità e servizi

GISSI. Strade buone e buoni servizi. Lo chiede Confindustria per il rilancio della Val Sinello, ma è anche la condizione posta da un'azienda di Lecco interessata a rilevare la Golden Lady. La fabbrica tessile piace, le condizioni dell'area industriale no. A questo punto è necessario ottenere dal ministero dello Sviluppo economico, il riconoscimento di "area di crisi" e i finanziamenti per il rilancio dell'area industriale. Venerdì si riunisce a Chieti il tavolo tecnico annunciato dal presidente della Provincia, Enrico Di Giuseppantonio, per redigere la mappa di emergenze e richieste da presentare a Roma.

Ormai è una corsa contro il tempo. «Quaggiù si è fermato tutto», accusano gli imprenditori che prevedono l'arrivo di nuove crisi per i prossimi mesi. Secondo le stime di Cgil, Cisl e Uil, nel Vastese ci sono almeno 600 posti di lavoro a rischio. Il dramma è diventato soprattutto sociale. «Bisogna fare qualcosa per evitare che le nuove povertà scatenino disagio e devianze. Vanno trovate intese per nuovi investimenti in questo comprensorio», chiedono i sindacati.

Il presidente della Provincia, Enrico Di Giuseppantonio, insieme a giunta e consiglio è impegnato sulle ipotesi di riconversione della Golden Lady. I titolari di un'azienda di Lecco che opera nel settore dell'ecologia hanno visitato durante l'estate la fabbrica che produce le calze. Le condizioni dell'azienda hanno soddisfatto il potenziale acquirente. Ma altrettanta soddisfazione non hanno suscitato viabilità e servizi.

«L'impegno delle istituzioni deve mirare a soddisfare le esigenze e le ragioni delle aziende», dice Giuseppe Rucci, sindacalista Cgil. «Uniamo le forze per tornare a contare. Dobbiamo arrivare a Roma con un documento unitario e condiviso. Facciamo un fronte comune», è l'invito di Di Giuseppantonio raccolto dal capogruppo consiliare del Pd in Provincia, Camillo D'Amico, ma anche dai sindaci di Scerni, Furci, Gissi e Monteodorisio, interessati alla crisi delle fabbriche nel territorio. La risistemazione della viabilità è al primo punto del programma. Non a caso il vescovo della diocesi Chieti-Vasto, monsignor Bruno Forte, nel corso di una visita pastorale qualche mese fa definì le strade della Val Sinello, «le peggiori d'Abruzzo». Importante anche migliorare i trasporti.

E intanto il sindaco di Gissi, Nicola Marisi, lancia una proposta provocatoria. «La fuga delle aziende verso i Paesi dell'Est è diventata una emorragia. La Golden Lady va in Serbia. La Pilkington investe in Polonia. Non possiamo certo impedire agli imprenditori di trasferire siti produttivi e attività in luoghi che loro ritengono più vantaggiosi economicamente. Possiamo però rifiutarci di comprare prodotti fabbricati all'estero. E' l'unico modo per salvaguardare il lavoro in Italia», afferma Marisi.

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