Diego Sozio travolto e ucciso sulla statale 16, si indaga per omicidio stradale

foto di Gianfranco Daccò
Domani verrà conferito l’incarico per l’autopsia sull’86enne di Capracotta: l’esame nel pomeriggio o lunedì. Proseguono gli accertamenti della polizia locale sull’incidente avvenuto durante un nubifragio
SAN SALVO. Domani negli uffici della Procura del tribunale di Vasto sarà conferito al medico legale Pietro Falco l'incarico per l'esecuzione dell'autopsia su Diego Sozio, 86 anni, l'ex funzionario delle Ferrovie dello Stato in pensione, investito e ucciso da un Tir martedì mattina sulla Statale 16 all'altezza del caseificio Tre Monti. Il dottor Falco potrebbe decidere di eseguire subito la perizia. In caso contrario l'autopsia sarà fatta lunedì.
Nel frattempo proseguono le indagini della polizia locale di San Salvo diretta dal comandante Antonio Persich sulla dinamica dell'incidente. Visto l'esito letale dell'incidente è stato avviato un procedimento per omicidio stradale. «Le indagini tuttavia non sono ancora concluse», tiene a precisare il comandante Persich. A guidare il Tir che ha investito Sozio era un autotrasportatore di San Salvo che si è subito fermato. L'uomo nell'immediato pare abbia dichiarato di non avere visto il pensionato a causa del nubifragio che cadeva sulla riviera in quel momento. Le ferite riportate dal pensionato tuttavia erano molto gravi e l'uomo è morto all'istante davanti agli occhi della moglie.
La donna sta molto male. È probabile che il feretro dell'86enne, non appena sarà riconsegnato alla famiglia, venga trasferito al suo paese natale, Capracotta, anche se Diego Sozio da molti anni abitava a Bressanone (Bolzano). San Salvo era la località delle sue vacanze. Dopo l'incidente a San Salvo si è alzato un coro di proteste. Residenti e turisti stigmatizzano la pericolosità della statale Adriatica la cui competenza è dell'Anas. Il sindaco Emanuela De Nicolis ha intenzione di chiedere un incontro all'Anas facendosi portavoce della legittima richiesta dei cittadini di rendere quel tratto di strada più sicuro.
Qualche tempo fa anche il vicesindaco Eugenio Spadano aveva chiesto un incontro al prefetto per valutare la sistemazione nei punti più critici dell'arteria di dispositivi di sicurezza fissi. Anche il sindaco di Vasto, Francesco Menna, in veste di presidente della Provincia, è d’accordo con il sindaco di San Salvo. «Ritengo sia importante incontrare l'Anas per discutere della sicurezza sulla Adriatica», dice.
«In quel tratto non è possibile mettere degli autovelox», spiega Menna, «è possibile però attivare box soprannominati Carota velox, come quelli installati a Vasto. Questi box ospitano dispositivi per il rilevamento della velocità come i telelaser che possono essere utilizzati per controllare il rispetto dei limiti di velocità. I box andrebbero posizionati in punti strategici dove sono stati rilevati maggiori incidenti. Il punto in cui è stato investito Sozio è proprio uno di questi».
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