Discarica abusiva con mille quintali di rifiuti

Sequestrata un’area di 2 mila metri quadrati tra Vasto e Monteodorisio. Denunciato il gestore

VASTO. Eternit, calcinacci, materiali in ceramica, plastica e metalli, pezzi meccanici, batterie e olii esausti. C’era di tutto nella discarica abusiva scoperta e sequestrata ieri dalla guardia di finanza di Vasto, coordinata dal tenente Mario Garofalo, su un terreno di un albanese nei pressi di un torrente fra i comuni di Vasto e Monteodorisio. Il proprietario del terreno è stato denunciato per gestione di rifiuti non autorizzata.

Sono oltre 1.000 i quintali di rifiuti speciali, alcuni dei quali particolarmente tossici e pericolosi, trovati dalle fiamme gialle a pochi metri del greto del torrente. E proprio la vicinanza del materiale inquinante al fiume rende più critica la posizione dell’albanese.

«Lo stoccaggio del materiale era tale da non escludere possibili sversamenti dei liquami e successiva contaminazione delle acque del fiume», spiega in una nota il comando provinciale della guardia di finanza.

Al blitz hanno partecipato i militari della sezione aerea delle fiamme gialle di Pescara: mentre a terra i finanzieri acquisivano informazioni e facevano ispezioni, dall’alto l’elicottero ha fotografato i luoghi e vigilato sulle operazioni.

«Sono in corso indagini per verificare l’eventuale coinvolgimento di altre persone nella vicenda, che potrebbero essersi servite di quei 2mila metri quadri per conferire i rifiuti», aggiungono i finanzieri.

I militari stanno indagando anche sulla posizione fiscale del proprietario del terreno per la tassazione dei redditi derivanti da illecita attività. L’area è stata sottoposta a sequestro, ma dovrà essere bonificata al più presto. Ogni pioggia rischia di trasportare nel fiume i liquami del pattume. La classificazione del materiale accumulato è stata affidata al personale dell’Arta, sezione di San Salvo.

Non è la prima volta che nella zona vengono individuate discariche abusive. Sul proliferare di discariche vicino al greto dei fiumi Sinello e Trigno e degli altri corsi d’acqua del Vastese, Paolo Leonzio, referente della Fee, ha inviato un dossier al ministero e al prefetto invocando la bonifica urgente del territorio, pena la non riconferma della Bandiera Blu. L’operazione delle fiamme gialle dimostra che l’allarme lanciato da Leonzio era fondato. (p.c.)

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