Disponibile a fare il sindaco: «Aspetto risposte da 9 mesi» 

Vasto. Di Michele Marisi lasciò a luglio la segreteria di FdI in vista delle elezioni «La mia candidatura rimane valida, ma così il centrodestra non andrà lontano» 

VASTO. «Non ho ritirato la mia candidatura, ma sono nove mesi che attendo una risposta, cioè da quando ho lasciato l’incarico di segretario cittadino di Fratelli d’Italia per mettermi a disposizione della città, del partito e della coalizione». Traspare amarezza dalle parole di Marco Di Michele Marisi. Amarezza e delusione per la situazione di stallo che regna ormai da mesi nel centrodestra. La coalizione continua a ritardare la scelta del candidato sindaco. Al momento è stata ufficializzata solo la candidatura di Alessandra Cappa, consigliera comunale della Lega. Quella di Marisi non è mai arrivata sui tavoli. Anzi nelle ultime ore sono spuntati altri nomi. Tra questi c’è quello di Giacomo Cerullo, giovane avvocato di Vasto, vicino agli ambienti politici di Fratelli d’Italia.
Certo è che nel centrodestra si continua a traccheggiare, mentre il malcontento cresce ogni giorno di più. «Immagino che Fratelli d’Italia non ancora faccia sintesi», commenta Marco Marisi, «io non ho ritirato la mia candidatura, ma sono nove mesi che attendo una risposta: nove mesi sono sufficienti a dar vita a una creatura, ma evidentemente non abbastanza per designare un candidato sindaco. Il tema è che col gioco dei veti incrociati sui nomi dei papabili candidati sindaci del centrodestra, non si va da nessuna parte. Gli elettori non si fiderebbero e soprattutto non si sta costruendo alcun progetto per la città, che invece dovrebbe essere l’obiettivo primario: ridare dignità a Vasto, far sentire la propria comunità fiera e orgogliosa di appartenere ai propri colori. Il mio silenzio non è un ritiro, ma vuole favorire la sintesi; non mi piace partecipare alle polemiche quotidiane nella coalizione e alimentare il fuoco amico. Non è nel mio stile, soprattutto perché non si fa politica per costruire le carriere personali, ma per disegnare il futuro della propria terra e della propria comunità. Le elezioni si terranno tra settembre ed ottobre, è ufficiale. È il caso che il centrodestra si svegli», conclude l’ex segretario cittadino di Fratelli d’Italia.
Nei giorni scorsi era stato Guido Giangiacomo a stigmatizzare i ritardi, indicando come soluzione per uscire dall’impasse, un civico. «La soluzione va trovata fuori dai partiti», aveva suggerito il capogruppo di Forza Italia, «se il centrodestra vuole vincere deve puntare su un candidato civico, una persona capace di portare una ventata di novità in una coalizione in preda a faide e guerre interne. Non si può andare avanti con delle autocandidature non condivise».
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