Dune distrutte dalle ruspe Scatta l’inchiesta dei vigili

Avviati gli accertamenti della polizia municipale dopo la denuncia del Wwf Il comandante Del Moro: «Illeciti anche penali». Spuntano i primi nidi di fratino

VASTO. Scatta l’inchiesta della polizia municipale sui lavori di pulizia dell’arenile, che hanno causato danneggiamenti alle dune e alla vegetazione protetta. Nel frattempo, alla Marina, spuntano i primi due nidi della stagione 2016 del fratino, il piccolo trampoliere che depone le uova proprio negli ambienti dunali.

Come anticipato dal Centro nei giorni scorsi, l’amministrazione comunale ha richiesto l’intervento dei vigili urbani, allo scopo di accertare i danni ambientali causati dai mezzi meccanici utilizzati per la pulizia dell’arenile prima di Pasqua. Le ruspe si sono spinte ai piedi delle dune, distruggendo in parte un prezioso habitat naturale protetto da leggi nazionali e comunitarie, trattandosi di un’area che ricade nella riserva marina di Vasto e nel Sic (sito di interesse comunitario). «Abbiamo già avviato gli accertamenti», fa sapere il comandante della polizia municipale, Giuseppe Del Moro, «l’obiettivo è verificare l’entità dei danni e le responsabilità. Trattandosi di un’area protetta non si tratta solo di un illecito amministrativo, ma anche penale». A chiedere l’intervento dei vigili urbani era stato l’assessore all’ambiente Marco Marra, all’indomani della denuncia presentata dalle guardie del Wwf.

Gli interventi di pulizia dell’arenile sono stati effettuati dalla Pulchra, la società partecipata del Comune, senza l’adozione di quelle cautele sollecitate dal coordinamento regionale per la tutela del fratino che, ironia della sorte, proprio nei giorni scorsi ha inviato a tutti i Comuni costieri le disposizioni per un corretto intervento sul litorale, invitando a tenersi ad una distanza di dieci metri dal piede della duna. Un invito caduto, però, nel vuoto a Vasto: le ruspe, oltre a rimuovere i rifiuti, hanno eliminato tutta la vegetazione e danneggiato le dune per un tratto di circa tre chilometri. L'impatto visivo è quello di un campo arato.

L’assessore Marra sostiene di aver dato precise disposizioni e se la prende con la Regione che non ha ancora approvato il piano di gestione del Sic, ma il Wwf chiama in causa l’amministrazione stessa. Secondo l’associazione ambientalista, il Comune avrebbe dovuto vincolare la società incaricata per la pulizia della spiaggia al rispetto di regole ben definite e con clausole che prevedano anche un rimborso del danno ambientale.

Nel frattempo i volontari del Gruppo fratino di Vasto hanno scovato i primi due nidi della stagione del piccolo trampoliere. Sono stati trovati a Vasto Marina, lungo viale Duca degli Abruzzi, lo stesso tratto di spiaggia dove l’anno scorso è stata allestita una postazione di controllo. La zona è stata recintata. Le gabbiette di protezione verranno messe a fine deposizione delle uova per limitare il disturbo.

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