le reazioni

E il sindaco va dai carabinieri: «Date un nome a chi è stato»

VASTO. «Ostaggi della malavita». Così qualche giorno fa si erano definiti i residenti del quartiere San Paolo. Ventiquattro’ore dopo anche i cittadini del quartiere Ciccarone erano tornati a...

VASTO. «Ostaggi della malavita». Così qualche giorno fa si erano definiti i residenti del quartiere San Paolo. Ventiquattro’ore dopo anche i cittadini del quartiere Ciccarone erano tornati a chiedere aiuto all’amministrazione comunale e alle forze dell’ordine. «Nessuno ci ha risposto ma quello che è successo martedì sera in via Del Porto dimostra il livello di pericolosità raggiunto da questa città», annotano i cittadini.

E che qualcosa di grave stia accadendo questa volta lo ammette anche il sindaco, Luciano Lapenna, che ieri mattina è andato personalmente a parlare con il comandante della compagnia dei carabinieri, il maggiore Giancarlo Vitiello. «Il maggiore mi ha assicurato che le indagini su quello che è accaduto saranno accurate e celeri. L’impegno delle forze dell’ordine nel cercare l’autore dell’agguato e assicurarlo alla giustizia sarà massimo», scrive in una nota Lapenna.

Ma alla popolazione non basta più. I cittadini sono spaventati. L’agguato subito da Yari Pellerani è stato per l’associazione Codici e per l’Osservatorio antimafia, l’occasione per tornare a ribadire che la città assiste sempre più spesso ad episodi di violenza a cui fino a qualche anno fa non era avvezza. «L’agguato di via Del Porto è in perfetto stile camorristico», scrivono in una nota Stefano Moretti e Riccardo Alinovi. «Quello che è accaduto racconta ciò che succede a Vasto. Da anni denunciamo pubblicamente il crescendo di degrado e criminalità che nell’indifferenza omertosa delle forze politiche di maggioranza e minoranza ha portato alla rovina questa città prima perla dell’Adriatico ora crocevia della droga e regno di furti, rapine, bombe, abusi edilizi, sparatorie, estorsioni. A Vasto», denunciano Alinovi e Moretti, «c’è un’evidente infiltrazione della criminalità organizzata e, la cosa più grave è che ormai avviene tutto alla luce del giorno e nell’indifferenza delle istituzioni». Codici e l’Associazione Antimafia hanno chiesto un incontro con il generale dei carabinieri e il questore e inviato il dossier-Vasto al ministero degli Interni e al Procuratore antimafia.

Marco Di Michele Marisi, responsabile “Giovani in movimento”, rimarca che intanto il Comune continua a rimandare l’apertura delle buste per l’affidamento dei lavori d’installazione della videosorveglianza. Ieri avrebbe dovuto essere la volta buona, ma il condizionale è d’obbligo. «Oltre a velocizzare l’iter di realizzazione della videosorveglianza è necessario il rafforzamento degli organici delle forze dell’ordine, l’autorizzazione ad agire ai “Volontari della sicurezza”, il rispetto del protocollo “Mille occhi sulla città” firmato l’11 ottobre 2012 in prefettura dal sindaco», scrive Marisi. (p.c.)

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