Comunicato Stampa: CRV - Palazzo Ferro Fini ha ospitato il convegno ‘Giuseppe Bettiol, una vita fra diritto e politica’

Palazzo Ferro Fini ha ospitato il convegno ‘Giuseppe Bettiol, una vita fra diritto e politica’. Venturini (FI): “Uno studioso che ha dato lustro non solo all’Università di Padova ma all’intera città”
(Arv) Venezia 12 giu. 2025 - Oggi, a palazzo Ferro Fini, sede del Consiglio regionale del Veneto, si è svolto il convegno ‘Giuseppe Bettiol, una vita fra diritto e politica’, promosso da Elisa Venturini, Capogruppo di Forza Italia.
Il convegno è stato aperto dai saluti istituzionali del presidente del Consiglio regionale, Roberto Ciambetti, del Segretario Generale, Roberto Valente, della consigliera regionale Elisa Venturini e di Massimiliana Bettiol, presidente Fidapa BPW Italy, sezione ‘Padova Storica’. Illustri relatori hanno offerto il loro contributo: Raffaella Bettiol, autrice del libro ‘Giuseppe Bettiol, una vita tra diritto e politica’; Mauro Ronco, avvocato e professore emerito di diritto penale Università di Padova; Rodolfo Bettiol, avvocato e professore di procedura penale Università di Padova; Antonio Vernacotola Gualtieri d’Ocre, professore SSML di grado universitario S. Domenico/Unidolomiti; Gabriele Civello, avvocato e ricercatore di diritto penale Università di Cagliari. I saluti conclusivi sono stati affidati al prof. Daniele Trabucco, SSML S. Domenico di Roma, Unidolomiti.
Il presidente del Consiglio regionale del veneto, Roberto Ciambetti, ha ringraziato “il presidente della Fidapa BPW Italy, sezione di Padova, professoressa Massimiliana Bettiol, per aver promosso questa iniziativa che assume un valore, non solo culturale, ma anche profondamente civile. Il fatto che questa serie di appuntamenti si apra qui, in Consiglio regionale, non è casuale: è nelle Assemblee rappresentative che i valori della Costituzione e del diritto, di cui il professor Bettiol fu appassionato cultore e costruttore, trovano ancora oggi la loro più alta espressione. Ed è proprio in Veneto, terra dalla lunga tradizione giuridica e civile, che si rinnova il dovere della memoria e della riflessione”.
Il Segretario Generale del Consiglio, Roberto Valente, si è detto “onorato di poter ospitare oggi, a palazzo Ferro Fini, questo convegno di altissimo livello, incentrato sulla figura del professor. Giuseppe Bettiol, che fu non solo un grande penalista ma anche un grande uomo delle Istituzioni. Bettiol fece parte di una generazione che combatté il Fascismo. Ma appartenne anche a una generazione di professori che, nel dopoguerra, seppe ricostruire l’Italia. Assieme a Giuseppe Bettiol, vorrei ricordare anche Alberto Trabucchi, Luigi Carraro e Vezio Crisafulli: essi riuscirono a rendere la facoltà di Giurisprudenza di Padova la più prestigiosa d’Italia e profusero un grande impegno politico che diede un significativo contributo alla ricostruzione del Paese”.
Elisa Venturini ha sottolineato come “Giuseppe Bettiol è stato uno dei più eminenti giuristi italiani del Ventesimo Secolo, noto per il suo contributo fondamentale al diritto penale e alla giustizia costituzionale, uno studioso che ha dato lustro non solo all’Università di Padova ma all’intera Città, sia come docente universitario che come uomo politico. Le opere di Giuseppe Bettiol, come ‘Diritto penale: parte generale’, e ‘Istituzioni di diritto e procedura penale’, sono state fondamentali per la formazione di generazioni di penalisti italiani e hanno avuto un impatto significativo anche in ambito internazionale. Ricordare Giuseppe Bettiol a oltre quarant’anni dalla scomparsa, qui in Consiglio regionale del Veneto, rappresenta un doveroso tributo a una figura straordinaria che ha avuto anche un ruolo di rilievo nella vita politica italiana, soprattutto come membro della Democrazia Cristiana, nonché come ministro e parlamentare, portando a frutto la sua straordinaria competenza in materia giuridica e, in specie, in materia di giustizia quale presidente della commissione Giustizia della Camera dei deputati nella prima legislatura, ponendo al centro sempre l’uomo, la sua dignità, orientando l’attenzione al rispetto dei diritti fondamentali dell'individuo anche in campo penale”.
Mauro Ronco, avvocato e professore emerito di diritto penale dell’Università di Padova, nel suo intervento ha descritto “la traiettoria luminosa del professor. Giuseppe Bettiol, dall’inizio della sua carriera universitaria, negli anni Trenta, fino alla morte improvvisa, nel 1982. Una parabola che si può suddividere in tre fasi fondamentali. La prima, caratterizzata dal discepolato del più grande professore di diritto penale dell’epoca, Giacomo Delitala, legato a un filone ispirato dal modello tedesco. La seconda fase, nel periodo bellico e postbellico, durante la quale Giuseppe Bettiol si mosse in modo autonomo e fu tra i primi in Italia a porre al centro del diritto penale la persona umana. La terza fase, dopo la Costituente, caratterizzata dall’intensa attività politica del professor. Bettiol, convinto che il diritto penale umanitario sarebbe stato sopraffatto dall’utilitarismo e dal materialismo. Ciononostante, Giuseppe Bettiol, soprattutto negli ultimi quindici anni di vita, volle riportare al centro del diritto penale la libertà umana e un atteggiamento interiore della persona, visti in chiave mitigatrice della responsabilità penale”.
Massimiliana Bettiol, presidente Fidapa BPW Italy, sezione ‘Padova Storica’, con alle spalle settant’anni di attività, ha delineato gli obiettivi che si prefigge “la Federazione Italiana Donne- Arti- Professioni- Affari: promuovere la coscienza delle donne intorno a valori quali il lavoro, le pari opportunità, lo sviluppo culturale. Con queste finalità, promuoviamo convegni di carattere etico- politico. E oggi vogliamo onorare la memoria di mio padre, che merita una conoscenza approfondita”.
Rodolfo Bettiol, già professore di procedura penale all’Università di Padova e avvocato, ha messo in risalto “uno degli aspetti che caratterizzano sia il diritto che la politica, ovvero il problema, molto sentito e che va assolutamente affrontato, della discrezionalità dell’esercizio dell’azione penale. Ho cercato di indicare una possibile soluzione: la validità del principio sancito dall’articolo 112 della Costituzione ‘Il pubblico ministero ha l'obbligo di esercitare l'azione penale’, dando però dei limiti”.
Raffaella Bettiol, autrice del libro ‘Giuseppe Bettiol, una vita tra diritto e politica’, ultima figlia del professore, laureata in Giurisprudenza, insegnante, appassionata di letteratura e poesia, socia di Fidapa e presidente emerito della società ‘Dante Alighieri’, ha riassunto le finalità della sua opera, scritta a quattro mani con il marito, Bruno Pellegrino: “approfondire la conoscenza, tra i lettori, della vita, dell’attività e dell’impegno politico di mio padre, che poi hanno avuto riflesso nelle sue opere giuridiche. Papà, da giovane, è stato impegnato nella Resistenza, è stato iscritto alla FUCI, è stato tra i fondatori della Democrazia Cristiana e membro della commissione di epurazione in virtù dei meriti maturati appunto nella lotta per la Resistenza. Giuseppe Bettiol ha sempre adempiuto ai propri doveri con estremo rigore democratico e religioso”.
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