E restano gli indennizzi a dirigenti e staff

18 Maggio 2014

Assegni ad personam: bocciata la mozione per l’abolizione. D’Alessandro: atto di inaudita gravità

VASTO. Annuncia la sua assenza alle manifestazioni sul 25° anniversario del gemellaggio Vasto-Perth e valuta le dimissioni irrevocabili da consigliere comunale.

Protesta Davide D’Alessandro dopo la bocciatura, da parte della maggioranza, della mozione, di cui è primo firmatario, sulla abolizione degli assegni ad personam. Si tratta di indennizzi, pari a 10mila euro lorde l’anno, che fanno lievitare la busta paga di dirigenti e componenti dello staff del sindaco Luciano Lapenna, creando forte malcontento fra il restante personale.

Il documento ha ottenuto dieci voti contrari (degli esponenti del centrosinistra) e solo due a favore, quelli di D’Alessandro e del collega Etelwardo Sigismondi (Fratelli d’Italia), gli unici consiglieri di opposizione rimasti in aula.

«La bocciatura della mozione è un atto ovviamente legittimo, ma di inaudita gravità», commenta D’Alessandro, «in un tragico contesto economico, nel momento più basso di credibilità dell’amministrazione Lapenna, non è accettabile perseverare elargendo denaro ai soliti noti. Per esprimere tutto il mio dissenso, non parteciperò ad alcuna manifestazione riguardante il venticinquesimo del gemellaggio con Perth e non sarò presente, per protesta, al consiglio comunale straordinario convocato proprio per tale evento. Dando per scontato che al Comune di Perth non si elargiscono assegni ad personam, preferisco non associare le due amministrazioni, i due sindaci, soprattutto se penso che il sindaco di Perth, in una consultazione sul web, si è classificata al 2° posto come “miglior sindaco al mondo 2012”. Onore a lei. Per quanto riguarda la mia personale posizione sul prosieguo dell’attività di consigliere comunale», aggiunge D’Alessandro, «valuto con serenità le dimissioni irrevocabili. L’immagine finale dell’assemblea civica con dieci consiglieri di maggioranza, sindaco compreso, che bocciano l’abolizione degli assegni ad personam contro il sottoscritto e Sigismondi ( unici consiglieri di minoranza rimasti in aula, ndc), è stata di una tristezza infinita. Era già accaduto con l’abolizione dei doppi incarichi e dei doppi compensi, votazione finita 9 a 6. Andare avanti così non ha più alcun senso. Rifletto, perché mi dispiacerebbe molto per i tanti cittadini vastesi che mi hanno eletto, ma continuare così non è più né serio né dignitoso». (a.b.)

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