Ecco i nuovi assessori della Provincia di Chieti
Il presidente Di Giuseppantonio assegna le deleghe agli assessori dopo le dimissioni delle
CHIETI. Assegnate, dal presidente della Provincia di Chieti Enrico Di Giuseppantonio, le deleghe ai sei nuovi assessori nominati al posto di coloro che si sono dimessi nelle scorse settimane per poter partecipare alle prossime elezioni regionali. I sei provengono tutti dal Consiglio provinciale. Angelo Argentieri ha avuto al Bilancio; Carla Di Biase l'Istruzione e la Formazione Professionale; Gianni Di Rito, Cultura e Turismo; Franco Moroni, Edilizia, Protezione Civile e Problematiche Petrolifere; Arturo Scopino, Personale; Paolo Sisti, Politiche Attive del lavoro e Attività Produttive. Confermate le deleghe al vice presidente Antonio Tavani (Viabilità e Lavori Pubblici) e agli assessori Eugenio Caporrella (Energia e Ambiente), Gianfranca Mancini (Politiche Sociali) e Tonino Marcello (Patrimonio e Concessioni).
Di Giuseppantonio ha tenuto per sè la delega all'urbanistica e ha provveduto a effettuare alcune modifiche all'assetto delle funzioni. «Ho ribadito a tutta la squadra la necessità di concentrare gli ultimi sforzi in questi ultimi mesi di mandato, dato che abbiamo diversi importanti obiettivi da perseguire. In primo luogo c'è il problema relativo a viabilità e scuole – ha detto Di Giuseppantonio – con un 'caso Chietì che nonostante i proclami e le belle parole di tutti resta un nodo irrisolto ma che deve essere necessariamente affrontato al più presto dal Governo e dalle altre Istituzioni. Poi vi è l'azione incisiva e costante che dobbiamo portare avanti verso il risanamento dell'Ente. Certo ci sono anche notizie positive: siamo davvero arrivati alla conclusione dell'iter preliminare finalizzato ai lavori di realizzazione della Via Verde della Costa dei Trabocchi, un intervento storico per l'intero territorio provinciale». «In questa squadra vi sono esperienza, passione e competenze giuste – ha concluso Di Giuseppantonio – quello che sta più a cuore a tutti noi è ridare la giusta dignità a un territorio che oggi è letteralmente in ginocchio».
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