Ex asilo, tana per animalie ricettacolo di rifiutiLa protesta dei residenti

Doveva diventare un distretto sanitario, resta un pugno nell'occhio a pochi passi dal centro dello scalo. In via Marino Da Caramanico i residenti sono furiosi
CHIETI. L'ex asilo è ormai dimora fissa di animali, sporcizia ed erba alta. Doveva diventare un distretto sanitario, resta un pugno nell'occhio a pochi passi dal centro dello scalo. In via Marino Da Caramanico i residenti sono furiosi. Insieme all'ex palazzina delle Poste questo edificio offre uno spettacolo indecoroso e, quel che più preoccupa, è che talvolta, soprattutto nei mesi più caldi, diventano entrambi dimora clandestina per alcuni immigrati.
La Asl circa un anno fa, proprio sulla base di segnalazioni dei residenti, andò a murare le finestre posteriori dello stabile ma non è servito a molto. La gran parte delle aperture sulla facciata anteriore sono rimaste di facile accesso. All'ultimo piano, poi, mancano completamente gli infissi e le stanze sono diventate piccionaie.
Intorno la recinzione è completamente arrugginita. Un vero peccato per una struttura che poteva rispondere al bisogno di salute di questa vasta area della città, senza lasciare che l'ospedale rimanesse l'unico approdo possibile. Del resto il vicino distretto di via De Litio mostra limiti strutturali enormi, a iniziare dall'accesso praticamente negato ai disabili. I residenti e i commercianti sono esausti.
«Lavorare in queste condizioni è difficile», racconta Sandra Di Fulvio, titolare di un negozio di scarpe, «il commercio ha bisogno di movimento. Una piazza ben tenuta e l'ambiente urbano curato aiutano a crearlo».
«Avevamo chiesto di demolire almeno la palazzina delle ex poste», aggiunge un'altra commerciante, Rita Fioriti, «per creare parcheggi e allargare la zona verde della piazza».
Niente, la situazione si trascina da anni e il degrado delle strutture cresce. Le ex poste sono piene di rifiuti e non mancano gli escrementi, sia animali che umani. «Sono diventate uno zoo», ironizza il titolare della pizzeria di fronte all'ex poste, «nei sotterranei ci sono i topi, al piano terra i gatti, più su i piccioni».
La gente che incontri per strada ti racconta che da almeno sette mesi nell'ex asilo nessuno ha tagliato l'erba, che la pulizia della strada lascia a desiderare e che l'illuminazione pubblica funziona poco e male. (s.b.)
La Asl circa un anno fa, proprio sulla base di segnalazioni dei residenti, andò a murare le finestre posteriori dello stabile ma non è servito a molto. La gran parte delle aperture sulla facciata anteriore sono rimaste di facile accesso. All'ultimo piano, poi, mancano completamente gli infissi e le stanze sono diventate piccionaie.
Intorno la recinzione è completamente arrugginita. Un vero peccato per una struttura che poteva rispondere al bisogno di salute di questa vasta area della città, senza lasciare che l'ospedale rimanesse l'unico approdo possibile. Del resto il vicino distretto di via De Litio mostra limiti strutturali enormi, a iniziare dall'accesso praticamente negato ai disabili. I residenti e i commercianti sono esausti.
«Lavorare in queste condizioni è difficile», racconta Sandra Di Fulvio, titolare di un negozio di scarpe, «il commercio ha bisogno di movimento. Una piazza ben tenuta e l'ambiente urbano curato aiutano a crearlo».
«Avevamo chiesto di demolire almeno la palazzina delle ex poste», aggiunge un'altra commerciante, Rita Fioriti, «per creare parcheggi e allargare la zona verde della piazza».
Niente, la situazione si trascina da anni e il degrado delle strutture cresce. Le ex poste sono piene di rifiuti e non mancano gli escrementi, sia animali che umani. «Sono diventate uno zoo», ironizza il titolare della pizzeria di fronte all'ex poste, «nei sotterranei ci sono i topi, al piano terra i gatti, più su i piccioni».
La gente che incontri per strada ti racconta che da almeno sette mesi nell'ex asilo nessuno ha tagliato l'erba, che la pulizia della strada lascia a desiderare e che l'illuminazione pubblica funziona poco e male. (s.b.)
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