Palmoli

Famiglia nel bosco, il silenzio di papà Nathan: «Da oggi non parlo più»

25 Novembre 2025

L’uomo dà l’annuncio in diretta televisiva davanti ai telespettatori di Raitre. La decisione maturata dopo l’incontro avuto con le famiglie neorurali del territorio

PALMOLI. Un foglietto di carta in mano. Deve leggerne il testo. Il suo italiano zoppica più del solito. «Grazie a tutti, ma non ho più intenzione di rila...rila...rilasciare dichiarazioni ai media». Così, di fronte a numerosi telespettatori, Nathan Trevallion annuncia l’inizio del silenzio stampa su Lo stato delle cose, il programma condotto da Massimo Giletti andato in onda ieri sera su Rai3.  La dichiarazione prende in contropiede tutti. In primis l’inviata, che non può che incassare il colpo. Poi Giletti, che giura di aver trovato nelle ore precedenti un accordo con l’avvocato della famiglia Giovanni Angelucci per far parlare Nathan, che però si è presentato «fuori di sé, perché molto preoccupato». Infine, a essere stati presi di sorpresa sono anche gli spettatori, pronti a sapere di più sul caso che ha catalizzato su di sé le attenzioni del mondo civile e politico negli ultimi giorni.

D’altra parte, proprio i media a cui Nathan giura di non voler più parlare hanno ampliato la portata di questo caso oltre i confini nazionali. Da quando il Centro ha pubblicato la notizia del possibile allontanamento dei tre figli della coppia dalla case nel bosco di Palmoli dove vivevano, il mondo dell’informazione si è progressivamente interessato alla vicenda. I genitori, poi, si sono sempre mostrati disponibili a parlare con la stampa e a raccontare le ragioni dietro il loro rifiuto radicale alla società moderna. Un atteggiamento che ha fatto fioccare interviste sui maggiori quotidiani nazionali come il Corriere della Sera, La Repubblica, La Stampa, il Giornale, La Verità. Poi è arrivata la televisione. Giornalisti noti e meno noti hanno circondato l’abitazione che, da oasi di pace, è diventata il teatro del grande circo mediatico italiano. La vita in diretta, in onda sulla Rai, per giorni si è piazzata davanti alla casa della famiglia. Lo show di Italia 1 Le Iene ha fatto passare un’intera giornata con la famiglia alla giornalista Nina Palmieri.

Il servizio che ne è uscito si è rivelato molto controverso, perché i bambini erano chiamati per nome e non erano in alcun modo oscurati, né per quanto riguarda la voce che i visi. Palmieri chiama i bimbi, legge loro le fiabe e dorme con la famiglia all’interno della piccola abitazione. È un racconto positivo che, però, per i giudici del tribunale per i minorenni dell’Aquila è la goccia che fa traboccare il vaso. Sovraesposizione esagerata dai bimbi al fine di influenzare la libertà di scelta dei giudici, si legge tra le ragioni annoverate nel provvedimento di allontanamento che, tuttavia, fanno riferimento esplicito al noto programma di Mediaset. E così si arriva all’epilogo del silenzio. Gli ultimi giorni durissimi di Nathan che, dopo il calo della fisiologica adrenalina causato dallo tsunami che ha travolto la sua famiglia, ha avuto una forte ricaduta fisica. Solitamente sorridente, disponibile e loquace, la sua espressione è cambiata. Le occhiaie marcate, il viso pallido, la voce meno squillante del solito. Un uomo che si era sempre appoggiato al suo profondo ottimismo ha visto progressivamente perdere le sue certezze. I primi segnali domenica mattina. «Ho vomitato molto stanotte, penso di avere la febbre», ha detto alle telecamere che lo hanno circondato nel momento esatto in cui ha messo fuori il naso dall’abitazione.

Ieri mattina, la seconda avvisaglia. Nathan si presenta davanti alla telecamera di una giornalista: «Vorrei fare una dichiarazione». Poi prende in mano un foglietto di carta, lo stesso che, qualche ora dopo, lascerà a bocca aperta gli spettatori de Lo Stato delle cose, e dice: «Grazie a tutti, ma non ho più intenzione di rilasciare dichiarazioni». Ecco il copione, le prove di quello che avrebbe dovuto poi dire in prima serata. Nel mezzo, gli accordi tra Giletti e Angelucci, il legale della famiglia, che fanno ben sperare finché Nathan, dopo aver ringraziato l’Italia «per il suo grande supporto» pronuncia la frase che prova a far calare il silenzio sulla famiglia più chiacchierata delle ultime settimane. Una decisione, pare, maturata dopo l’incontro con la trentina di famiglie neorurali che abitano Palmoli, Tufillo e San Buono. In una triste e complicata vicenda ridotta a una sorta di reality, Nathan ha scelto di andarsene come Jim Carrey nel film “The Truman show”: salutando, dalla porta principale.

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