Fratelli d’Italia: ecco Marisi e Sigismondi

I due politici lasciano ufficialmente il Pdl. Tavani: «I candidati li scegliamo noi e non Roma»

VASTO. Dalle primarie del Pdl cancellate, alla scelta calata dall’alto di candidare l’ex giudice Mario Della Porta alle elezioni comunali del 2011. Per finire con il commissariamento del partito vastese che va avanti da un anno e mezzo. Sono stati elencati uno a uno i motivi che hanno spinto Marco Di Michele Marisi ed Etelwardo Sigismondi a lasciare il Popolo delle libertà per aderire a Fratelli d’Italia, il movimento politico fondato dall’ex ministro Giorgia Meloni e da Guido Crosetto.

Le ragioni sono state illustrate in una conferenza stampa indetta nella storica sede di corso Garibaldi, alla presenza del vicepresidente della Provincia Antonio Tavani, candidato al Senato alle politiche del 24 e 25 febbraio.

È stata l’occasione per ufficializzare l’uscita dal Pdl, ma anche per lanciare la campagna elettorale. «Queste elezioni rappresentano per il centrodestra delle vere e proprie primarie», spiega Tavani, «la novità è che le liste per Camera e Senato di Fratelli d’Italia le fanno gli abruzzesi e non si fanno a Roma».

Per Sigismondi «è stato il mancato svolgimento delle primarie la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Insieme a Di Michele Marisi, Tavani e ad altri amici avevamo raccolto duemila firme a sostegno della candidatura della Meloni».

Parla di «disappunto e malessere dimostrato in più circostanze», Di Michele Marisi, secondo il quale «molto spesso i politici, anche di fronte ai fallimenti, non riescono a chiedere scusa. Alle elezioni comunali del 2011, la scelta di candidare Della Porta alla carica di sindaco di Vasto è stata sbagliata, calata dall’alto. Ho aderito con entusiasmo a Fratelli d'Italia, uscendo dal Pdl perché, nel momento in cui mancano i presupposti, in particolare le primarie, prima indette e poi ritirare, bisogna essere consequenziali nelle scelte che si compiono».

Anna Bontempo

©RIPRODUZIONE RISERVATA