Garage del sesso L’ex assessore Ranalli pensa al referendum

Il rappresentante della passata giunta di centrodestra dà solidarietà al sindaco di Montesilvano e scrive a D’Ottavio

ORTONA. L'ex assessore comunale, Rocco Ranalli, della precedente amministrazione di centrodestra, scrive una lettera di “solidarietà" nei confronti del sindaco di Montesilvano, Attilio Di Mattia che, recentemente, è intervenuto favorevolmente sui garage del sesso, box installati a Zurigo, per iniziare il dialogo con i suoi concittadini sul fenomeno della prostituzione. Un modo per parlarne anche in maniera provocatoria, considerando che “le varie ordinanze dei miei precedessori sono risultate solo carta straccia e la presenza delle donnine sulla riviera è una costante tutto l'anno” ha detto sui giornali il primo cittadino. A tal proposito, l'ex assessore Ranalli consegnerà, la prossima settimana, una lettera con le sue opinioni sul tema al sindaco di Ortona, Vincenzo D'Ottavio invitandolo a esprimersi in merito, ad avviare il dibattito anche in città su un argomento “delicato”.

«In questi giorni», scrive Ranalli, «abbiamo letto che Attilio Di Mattia, sindaco Di Montesilvano, si è espresso favorevolmente sui “Sex-Box”, i garage del sesso, iniziativa delle Autorità di Zurigo e ha ritenuto di sentire il parere dei suoi concittadini con una democratica raccolta di firme. Ovviamente», aggiunge, «oltre ai numerosi consensi raccolti, c'è stato chi ha gridato allo scandalo e alle dimissioni del primo cittadino di Montesilvano. Sorvoliamo sull'aspetto politico, ma ci sono da fare alcune considerazioni: innanzitutto il fenomeno della prostituzione rappresenta un problema sociale, di forte impatto e, in un modo o nell'altro, va affrontato, discusso e, possibilmente, risolto al pari di altri problemi. Non è sufficiente gridare allo scandalo o affermare che i “Sex-Box” appartengono al diavolo, occorre formulare delle proposte concrete in grado di eliminare la pratica della prostituzione sui luoghi pubblici. Ma forse non siamo tutti al corrente che ormai molte prostitute (le più “fortunate”) lavorano fra 4 mura? E allora perché esternare queste false moralità!»

L'ex assessore fa riferimento a quelle nazioni che stanno affrontando il problema in maniera alternativa: «spesso noi ammiriamo nazioni come la Svizzera, la Germania, l'Olanda per come siano in grado di affrontare e risolvere i problemi di natura economica e sociale. I parlamentari di queste nazioni hanno fatto una scelta, opinabile quanto si vuole, ma hanno avuto la determinazione e il coraggio di sedersi a un tavolo e dialogare per risolvere la questione». E conclude così: «la provocazione del sindaco di Montesilvano può essere un primo passo per iniziare il dialogo, ma non si dimentichi, soprattutto, il parere del popolo che, credo, sia la cosa più importante». (l.s.)

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