Gli ornitologi e il Wwf scoprono 106 nibbi reali

La Stazione ornitologica abruzzese onlus (Soa), in collaborazione con il Wwf, ha svolto il censimento degli esemplari svernanti: i rari rapaci avvistati nel Chietino, tra il Sangro e il Treste sui monti Frentani

CHIETI. Sono 106 gli esemplari di nibbio reale, un raro rapace, censiti in Abruzzo. Gli ornitologi abruzzesi aderenti alla Stazione ornitologica abruzzese onlus (Soa), in collaborazione con il Wwf, lo scorso fine settimana hanno realizzato il censimento degli esemplari svernanti: la ricerca è stata svolta per la prima volta in contemporanea in tutte le regioni italiane ed è coordinata dal Centro italiano studi ornitologici ed è effettuata con conteggi realizzati all'imbrunire nei dormitori comuni utilizzati dalla specie che soprattutto nel periodo invernale è gregaria. I nibbi a partire dalle 14 iniziano a spostarsi dalle aree di caccia verso siti particolari, di solito gruppi di grandi querce, dove si concentrano anche decine di esemplari.

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“Lo scorso fine settimana abbiamo contato 106 esemplari di questo splendido rapace distribuiti in 4 dormitori comuni, tutti in provincia di Chieti", dichiara Augusto De Sanctis, presidente della Stazione ornitologica abruzzese, "un dormitorio si trova tra l'Aventino e il Sangro mentre gli altri tre si trovano tra il Sangro e il Treste sui monti Frentani. Si tratta di un numero minimo perché potrebbero essere presenti alcuni dormitori non ancora scoperti. Per questo motivo il censimento verrà ripetuto anche agli inizi di gennaio. In ogni caso", dice De Sanctis, "l'ordine di grandezza è quello che avevamo accertato in ricerche svolte negli anni passati e che la Stazione ornitologica abruzzese ha appena presentato al convegno italiano di ornitologia. Il nibbio reale è una specie particolarmente tutelata a livello comunitario minacciata da impianti eolici, da bracconaggio, da bocconi avvelenati, in considerazione delle abitudini necrofaghe, e anche da avvelenamento da piombo. Infatti questa specie può nutrirsi di carcasse di animali uccisi da cacciatori con munizioni di piombo, ingerendo quantità che possono arrivare ad essere letali. I nibbi collidono molto spesso con gli aerogeneratori e in Germania sono centinaia gli esemplari morti per questo motivo. Nel vicino Molise sono stati recuperati in un unico impianto eolico già tre individui. I monti Frentani sono stati individuati come Important Bird Areas a livello europeo soprattutto per la presenza di questa specie. Gli organismi pubblici hanno l'obbligo di monitorare questa specie e di preservarne le aree dove la specie si riproduce e sverna.”