Rossano Orlando, giornalista e autore del libro

EDITORIA

Guardiagrele: Il sole di Passepartout a vent'anni dal Simec 

Il nuovo libro del giornalista del Centro Rossano Orlando presentato in piazza: «Tutto oggi ha un valore economico: i soldi sono un lasciapassare»

GUARDIAGRELE. “Il sole di Passepartout. L'altra faccia del denaro, misura di tutte le cose", una riflessione inquietante sui drammi degli ultimi anni, dalla crisi della finanza del 2008 all'emergenza coronavirus odierna. È il libro scritto dal giornalista del Centro Rossano Orlando che chiude una trilogia sul mondo finanziario, iniziata nel 2006 con il libro: “Ma l’euro di chi è? l’esperimento del Simec la moneta del popolo, tra lira e valuta unica europea”, continuata nel 2010 con “Debitori dalla nascita”. Ora c’è Passepartout, (Chiaredizioni), presentato ieri nella piazza di Guardiagrele alla presenza dell'arcivescovo di Chieti-Vasto Bruno Forte; il direttore del quotidiano “il Centro” Piero Anchino; il caporedattore della redazione romana di “Oggi” Michela Auriti; il rettore dell'Università di Teramo Dino Mastrocola; il sindaco Simone Dal Pozzo e l'editore Arturo Bernava.

La presentazione del libro a Guardiagrele: da sinistra l'editore Arturo Bernava, l'autore, Michela Auriti e l'arcivescovo Bruno Forte

Ma cos’è, o chi è, Passepartout? «Il cameriere francese che accompagna Fogg ne “Il giro del mondo in 80 giorni”», spiega Orlando. «Sono rimasto affascinato dal libro di Verne e sono stato folgorato da questo collaboratore tuttofare e dal passaggio in cui Passepartout, mentre è diretto al Grande Lago Salato, esce a prendere un pò d’aria e guardando fuori nota “il disco sole ingrandito dalle nebbie, che sembrava un’enorme moneta d’oro” e ne vuole “calcolare il valore in sterline”. Una assurdità? No, visto che tutto quello che vediamo, proviamo e facciamo oggi è guidato dal denaro. Tutto ha un valore».

Orlando parla di «denaro misura di tutte le cose», di «non più mezzo ma fine dell’esistenza umana». Ricorda gli ammonimenti di Papa Francesco, gli allarmi lanciati dal passato, dal professore Giacinto Auriti (1923-2006), monetarista rivoluzionario e ideatore del Simec, la moneta del popolo. «Auriti oltre 30 anni fa preannunciò la forza dell’indebitamento e del potere tecnocratico» scrive il giornalista che ricorda alla platea che in questi giorni ricorrono 14 anni dalla morte del professore e i 20 anni dall’esperimento del Simec, che portò Guardiagrele sulla ribalta nazionale. Oggi il denaro è il passepartout, il lasciapassare di tutte le cose. Si può uscire da questa situazione? «Con l’economia della felicità» risponde Orlando «che integra uomo e ambiente, si basa sulle relazioni. Va riconsiderato il ruolo del denaro con azioni fondate sull’etica della responsabilità”.