I profughi in fuga da suor Vera

In trenta i scappano dal Villaggio di Brecciarola, la polizia ne riprende 16. Appello del prefetto

CHIETI. Sono appena arrivati dai loro paesi in guerra è già vogliono andare via. Trenta dei 50 profughi, tra siriani e palestinesi, la notte tra mercoledì e giovedì sono fuggiti dal Villaggio della Speranza di suor Vera D’Agostino, nella frazione di Brecciarola. Sedici sono stati ripresi quasi subito dalle volanti della polizia, nei pressi dell’asse attrezzato, gli altri 14 sono ancora in fuga, con alle calcagna gli agenti.

Il fatto è accaduto a poche ore dallo sbarco di 50 stranieri, di un gruppo approdato in Italia l’altro ieri mattina.

Giunta la comunicazione dal ministero dell’arrivo degli extracomunitari, il prefetto Fulvio Rocco De Marinis, ha convocato una riunione del Comitato per la sicurezza per cercare una sistemazione agli stranieri. Dopo un lungo vertice alla fine si è deciso di montare tende nel Villaggio della Speranza di suor Vera, l’unica struttura che fino ad adesso si è resa disponibile ad accogliere i profughi. Qualche settimana fa madre Vera ha già dato ospitalità a 40 nordafricani, tutti senza documenti e identificati dalla Questura tramite le loro stesse dichiarazioni. Meno di una decina ha chiesto asilo politico. Gli altri sono stati raggiunti da un decreto di espulsione al quale però non hanno dato seguito. Intanto l’arrivo di nuovi profughi ha creato ancora allarme in città.

Né Comune né Curia hanno la disponibilità di ricoveri adeguati. E del resto non possono restare in eterno da suor Vera. Per questo ieri dalla prefettura è partito un appello alle varie strutture, anche alberghiere della Provincia. L’ufficio del Governo ha informato che con le strutture che dovessero rendersi disponibili ad accogliere i profughi sarà stipulata una convenzione che prevede il pagamento di 30 euro per ogni profugo, più Iva, somma suscettibile di variazione in aumento.

A tale scopo, si invitano gli operatori a voler contattare l'Ufficio Immigrazione della Prefettura di Chieti per far conoscere la propria disponibilità. (telefono. 0871/3421 centralino) chiedendo del Dirigente del Servizio Immigrazione, dottor Luciano Conti Luciano.

«Si confida», si legge nella nota, «in una fattiva collaborazione da parte di enti, associazioni e operatori del settore Turismo, al fine di fronteggiare la situazione di emergenza che si sta delineando in questi giorni».(k.g.)

©RIPRODUZIONE RISERVATA