I vandali imbrattano le mura del parco Diocleziano

Graffiti sulle antiche arcate, divelta la staccionata. Portone sfregiato al teatro Fenaroli
LANCIANO. Scritte, dediche e graffiti sulle arcate del terzo secolo avanti Cristo; sporcizia e staccionata divelta: il parco Diocleziano resta la meta preferita dei vandali. Il cuore verde della città, ignorato dalla popolazione, è il regno dei teppisti che nelle scorribande notturne in centro hanno anche sfregiato due delle maschere che ornano i tre portoni ottocenteschi del teatro Fenaroli.
Strano destino quello del Diocleziano: costato due milione mezzo di euro con 5 anni di lavori, dall'apertura nel maggio 2008 è frequentato dai vandali più che dalla popolazione. E sono molti gli esempi che testimoniano il passaggio di ragazzi "terribili" che non hanno di meglio da fare che imbrattare anche i muri delle arcate su cui sorge il ponte Diocleziano, del terzo secolo avanti Cristo.
Scritte oscene nere, arancioni, blu, fatte con bombolette spray, dediche più o meno amorose scritte a caratteri cubitali, imbrattano i muri sui quali poggiano secoli di storia. E per terra è un amasso di vetri rotti, bottiglie di birra e cartacce. E per arrivare sotto le due arcate imbrattate, scendendo dai Bastioni, altro sfregio: gran parte della staccionata è a terra. Insomma: uno scempio.
«Anche i turisti che si affacciano dall'interno dell'auditorium sul parco restano stupiti da tanto degrado», rivela Domenico Del Bello, ispettore archivistico della Soprintendenza per l'Abruzzo «e vedendo le scritte a caratteri cubitali, chiedono il perché di tanta incuria».
D'accordo con Del Bello che le scritte non siano un bel biglietto da visita da mostrare ai turisti è l'assessore ai lavori pubblici, Paolo Bomba (Udc): «Sono gesti di inciviltà», commenta Bomba, «che si verificano da tempo e in più punti della città. Siamo in contatto con una ditta specializzata per pulire le arcate con prodotti specifici o ricorrendo alla sabbiatura, visto il valore delle mura. Spese a carico del Comune e quindi dei cittadini. E' necessario», conclude l'assessore, «aumentare il numero delle telecamere sul lato dei Bastioni».
E' lampante che bisogna controllare di più l'area vista la serie di atti vandalici che si ripetono nel parco dove i teppisti hanno mandato in frantumi, in passato, la porta-vetro del Centro servizi polivalente, inciso e sporcato la staccionata di legno che cinge l'area, imbrattato la scalinata di ferro che scende dai Bastioni, per metà coperta dalle erbacce. Vandali che si sono divertiti a sfregiare anche due delle maschere del portone di ferro, di metà Ottocento, del Fenaroli.
Strano destino quello del Diocleziano: costato due milione mezzo di euro con 5 anni di lavori, dall'apertura nel maggio 2008 è frequentato dai vandali più che dalla popolazione. E sono molti gli esempi che testimoniano il passaggio di ragazzi "terribili" che non hanno di meglio da fare che imbrattare anche i muri delle arcate su cui sorge il ponte Diocleziano, del terzo secolo avanti Cristo.
Scritte oscene nere, arancioni, blu, fatte con bombolette spray, dediche più o meno amorose scritte a caratteri cubitali, imbrattano i muri sui quali poggiano secoli di storia. E per terra è un amasso di vetri rotti, bottiglie di birra e cartacce. E per arrivare sotto le due arcate imbrattate, scendendo dai Bastioni, altro sfregio: gran parte della staccionata è a terra. Insomma: uno scempio.
«Anche i turisti che si affacciano dall'interno dell'auditorium sul parco restano stupiti da tanto degrado», rivela Domenico Del Bello, ispettore archivistico della Soprintendenza per l'Abruzzo «e vedendo le scritte a caratteri cubitali, chiedono il perché di tanta incuria».
D'accordo con Del Bello che le scritte non siano un bel biglietto da visita da mostrare ai turisti è l'assessore ai lavori pubblici, Paolo Bomba (Udc): «Sono gesti di inciviltà», commenta Bomba, «che si verificano da tempo e in più punti della città. Siamo in contatto con una ditta specializzata per pulire le arcate con prodotti specifici o ricorrendo alla sabbiatura, visto il valore delle mura. Spese a carico del Comune e quindi dei cittadini. E' necessario», conclude l'assessore, «aumentare il numero delle telecamere sul lato dei Bastioni».
E' lampante che bisogna controllare di più l'area vista la serie di atti vandalici che si ripetono nel parco dove i teppisti hanno mandato in frantumi, in passato, la porta-vetro del Centro servizi polivalente, inciso e sporcato la staccionata di legno che cinge l'area, imbrattato la scalinata di ferro che scende dai Bastioni, per metà coperta dalle erbacce. Vandali che si sono divertiti a sfregiare anche due delle maschere del portone di ferro, di metà Ottocento, del Fenaroli.
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