Imprese artigiane contro le banche: stretta sui prestiti, -10% in Abruzzo

23 Marzo 2014

L’analisi del Centro studi di Confartigianato: Chieti maglia nera con 13% di prestiti in meno dell’anno scorso, a seguire Teramo e L’Aquila (-8,8) e Pescara (-7,5). Giangiulli: “Così le aziende annaspano”

CHIETI

In un anno sono diminuiti del 13% i finanziamenti erogati dalle banche alle imprese: un risultato che fa della provincia di Chieti la maglia nera della regione. Lo dice un'indagine condotta dal Centro studi di Confartigianato e riferita all'andamento dei crediti concessi dalle banche alle imprese tra il dicembre 2012 e il dicembre 2013. «Le banche hanno ridotto di netto le concessioni del credito alle imprese che annaspano sempre di più. Come se non bastasse la pressione fiscale sulle aziende - dice Daniele Giangiulli, direttore generale di Confartigianato Chieti - ha raggiunto soglie preoccupanti con 2,2 punti in più della media europea. Bisogna cambiare registro subito».

La provincia di Chieti, con un -13% di prestiti erogati dagli istituti di credito, è quella che sta peggio in Abruzzo. Dove la diminuzione del credito, in un anno, ha fatto toccare una media del -10,2%. Stesso segno meno per la provincia di Teramo mentre per quella aquilana la percentuale si ferma ad un -8,8%. Meglio di tutte, si fa per dire, sta la provincia di Pescara (-7,5%). A Chieti e provincia, in compenso, la riduzione del credito fa toccare il -5,2% per le imprese con meno di 20 addetti a libro paga. Una magra consolazione per Confartigianato. «La vera beffa - lamenta Giangiulli - è vedere come le banche continuino ad investire in titoli di Stato, con un +17% registrato tra il 2012 e il 2013, invece di sostenere l'accesso al credito delle imprese. Peraltro, a breve, le aziende verranno gravate dalle scadenze fiscali. Un mix velenoso, tra tasse e mancanza di credito, che potrebbe costare caro a molte imprese».

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