Incita alla guerra santa e al martirio contro gli "infedeli": 31enne arrestato

29 Dicembre 2021

Fermato a Bari Arslan Faiz, pakistano residente in città. Ad agosto aveva ricevuto un provvedimento di espulsione dall'Italia. Accusato di istigazione a delinquere aggravata dalla finalità di terrorismo, verrà processato all'Aquila

FRANCAVILLA AL MARE. I militari del Raggruppamento operativo speciale carabinieri hanno eseguito a Bari un decreto di fermo della Procura distrettuale antimafia e antiterrorismo dell’Aquila nei confronti del 31enne pakistano Faiz Arslan. Il fermo è stato convalidato dal giudice e ii giudice per le indagini preliminari (gip) dell’Aquila, su richiesta della Procura, ha emesso l’ordinanza di custodia cautelare a carico di Faiz, con l’accusa di istigazione a delinquere aggravata dalla finalità di terrorismo. Lo straniero, residente a Francavilla al Mare da circa 3 anni, è impiegato come auto lavaggista. Lo scorso 18 agosto il prefetto di Chieti aveva emesso nei suoi confronti un provvedimento di espulsione dal territorio nazionale per ordine e sicurezza pubblica e Faiz si trovava in attesa dell’esecuzione del rimpatrio coattivo. 
La misura cautelare è il frutto dell'attività di indagine dei carabinieri del Ros, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia e antiterrorismo dell’Aquila, sotto la direzione del procuratore della Repubblica Michele Renzo e del sostituto procuratore Simonetta Ciccarelli, che ha dimostrato il processo di “autoradicalizzazione” islamica del pakistano, che aveva assunto connotazioni estremiste di natura salafita. Indizio, quest’ultimo, che ha spinto gli inquirenti a svolgere ulteriori attività investigative nei suoi confronti. Così, è stata documentata una sua continua attività di propaganda apologetica, tramite facebook, consistente in post e commenti a favore dei metodi terroristici e delle vittorie delle milizie talebane.

Secondo quanto riferito dai carabinieri, Faiz "ha inoltrato a più persone, via whatsApp, video e fotogrammi di propaganda jihadista, palesando un’esplicita attività di istigazione a commettere i delitti di partecipazione ad associazioni con finalità di terrorismo ed attentati terroristici". Faiz si rivolgeva in lingua urdu ai propri concittadini, sia quelli residenti in Italia sia in Pakistan, tentando di influenzarli in senso radicale, pubblicando immagini elogiative dei talebani, e in particolare dell’organizzazione terroristica Tehrik-i-Taliban Pakistan (TTP). Sul suo telefono, precedentemente sequestrato, sono stati infatti rinvenuti molti video e fotografie, alcuni dei quali anche pubblicati e condivisi sui social, dei campi di addestramento in Afghanistan, di miliziani armati, effigi di Osama Bin Laden e dei leader talebani, con elogi nei confronti delle organizzazioni jihadiste, invitanti anche esplicitamente al martirio contro gli “infedeli”. Faiz sarà processato all’Aquila.