La Provincia paga due affitti

Impugnata una disdetta dopo l'accordo per i locali nel palazzo ex Inail

CHIETI. Il trasferimento degli uffici periferici della Provincia nell'edificio ex Inail di via Spaventa è stato completato. Ma la concentrazione delle attività rischia di avere uno strascico legale. C'è, infatti, la possibilità che si inneschi una controversia tra l'amministrazione provinciale e i fratelli Marchionne, Dino e Arturo, proprietari dei locali in piazza Valignani, quelli che ospitavano fino a qualche settimana fa gli uffici Lavoro, Servizi sociali e Urp. C'è già un fitto carteggio tra le parti e c'è, soprattutto una certezza: la Provincia, per qualche mese (almeno fino a novembre), pagherà due affitti. Quello per i nuovi locali e quello per i vecchi in piazza Valignani.

La storia.
Nel novembre scorso la giunta provinciale, con una delibera, ha deciso di disdire alcuni contratti d'affitto per concentrare l'attività in un unico stabile. E, nonostante la presenza di più offerte, ha ritenuto di accettare quella della Emerald 75 srl dell'Aquila (tra i soci ci sono anche Gabriele Valentini e Stefania Innamorati) che ha acquistato, in passato, i locali ex Inail. Un'offerta ritenuta più consona alle esigenze. Contrattazione veloce: la Emerald 75 srl dapprima ha chiesto 13 euro al metro quadro al mese e poi si è accordata a 10,99 euro. Subito dopo, il 12 novembre scorso, il dirigente della macrostruttura B, il dottor Rodolfo Rispoli (fratello del presidente del consiglio provinciale, Enrico), ha firmato la lettera, indirizzata ai fratelli Marchionne, nella quale si annuncia che la Provincia intende riconsegnare i locali alla scadenza naturale del contratto (firmato il 18 maggio del 2004 e valido per sei anni), ovvero il 30 giugno 2010. Curiosità: quel contratto, all'epoca, è stato firmato proprio dal dottor Rispoli, insieme ai proprietari. Da qui, un lungo carteggio, perché i fratelli Marchionne si affidano allo studio legale Pavia e Ansaldo che esaminano il contratto di locazione e giungono a una conclusione: "La Provincia può esercitare la facoltà di recesso solo dopo la scadenza del primo sessennio contrattuale, con preavviso di dodici mesi". In pratica, il contratto avrebbe una durata di sette anni e non di sei, secondo l'interpretazione di parte. Nel frattempo, si susseguono lettere e consulenze legali. E, soprattutto, c'è il via libera al trasferimento. Il primo luglio scorso l'ultima lettera della Provincia, firmata dalla dottoressa Daniela Giancristofaro, dirigente del settore 3, indirizzata ai fratelli Marchionne. Nella lettera si propone una soluzione di compromesso: "Visto che la la lettera di disdetta è datata 12 novembre 2009, la Provincia è disponibile a pagare fino al 12 novembre 2010". Ovvero per i prossimi tre mesi e mezzo. Chiaramente, al di là dello scambio di lettere tra le parti, c'è una trattativa in corso per trovare una interpretazione del contratto che soddisfi entrambi. La sensazione è che i fratelli Marchionne vogliano andare sino in fondo. Anche perché si sono visti bocciare l'offerta di altri locali inoltrata alla Provincia che, invece, ha preferito quelli dell'ex Inail. Va detto che il prezzo al metro quadrato al mese degli uffici di piazza Valignani e quello di via Spaventa è pressoché uguale. Circa 11 euro, per l'appunto.

Il caso Vasto. Una cifra di gran lunga superiore, però, a quella fissata dalla Provincia per quanto riguarda Vasto dove è alla ricerca dei locali per aprire degli uffici pubblici. In questo caso, però, la giunta ha fatto predisporre un avviso pubblico, a differenza di quanto accaduto a Chieti. E nell'avviso si fa riferimento alla ricerca di locali con una superficie utile complessiva compresa tra i 200 e gli 800 metri quadrati, in posizione centrale o semicentrale. Ma, soprattutto, c'è scritto che l'ente non valuterà offerte superiori a 6,30 euro al metro quadrato al mese. Poco più della metà di quanto la stessa Provincia paga per i locali del palazzo ex Inail a Chieti.

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