La ripresa non c’è Sindacati in allarme «Mai fase così nera»

Musacchio (Uil): «E’ desertificazione aziendale» Marrollo (Confindustria): «Più servizi o è la fine»

VASTO. La crisi è superata, anzi no. La crisi c’è e per il Vastese questo è il periodo più nero. Dai sindacati viene lanciato l’ennesimo allarme. «Punta Penna e la Valsinello rischiano la desertificazione industriale. Ci sono centinaia di posti a rischio. Il dramma è sociale. Bisogna fare subito qualcosa per evitare la chiusura di decine di fabbriche». L’appello è del segretario territoriale della Uil, Claudio Musacchio. Dello stesso avviso sono Cgil e Cisl, Fismic e Slai Cobas.

Le fabbriche.
L’ultima notizia, sconfortante, arriva da Punta Penna: la Gpk ha deciso di chiudere l’attività a Vasto e trasferisce gli impianti nel Teramano. Sedici operai rischiano di restare senza lavoro. Sono circa un migliaio i lavoratori del comprensorio in cassa integrazione. Solo due settimane fa la Ilmet di Piana Sant’Angelo ha dimezzato il personale. Alla Golden Lady di Gissi dopo 52 settimane di cassa integrazione ordinaria, le lavoratrici si preparano ad un altro anno di cassa straordinaria. Fatta eccezione per i due colossi Denso e Pilkington, la recessione non dà tregua. C’è incertezza sul futuro dei 100 lavoratori Flovetro, l’azienda metà della Pilkington e metà della Saint Gobain. Se Pilkington insiste per mantenere aperto il sito abruzzese, l’azienda francese non si pronuncia e a fine mese scade l’accordo fra i due colossi.

La Confindustria.
«Il Vastese ha bisogno di più attenzioni e di più servizi», insiste il presidente regionale di Confindustria, Riccardo Calogero Marrollo. «Le aziende per restare devono avere strade buone e buoni servizi. Purtroppo, l’assessore regionale Giandonato Morra, più volte invitato a visitare il territorio e l’autoporto, un gioiello costato milioni e che resta ancora fermo, non mi ha neppure risposto», si lamenta l’imprenditore.

Il settore socio-sanitario.
Non stanno meglio gli operatori del settore socio-sanitario. La vertenza del gruppo Villa Pini sta creando forte disagio nei centri di riabilitazione San Stefar. Per oggi pomeriggio a Cupello nella sala consiliare è convocata un’assemblea straordinaria con all’ordine del giorno un solo punto: lo stato di disagio socio-sanitario nel Vastese post-vertenza gruppo Villa Pini e il rischio di interruzione dei servizi erogati dai centri San-Stefar. Sarà presente il presidente del Comitato ristretto dei sindaci della Asl Luciano Lapenna, i sindaci del comprensorio, i sindacati, i consiglieri regionali del Vastese e il direttore generale della Asl, Francesco Zavattaro. «Va tutelato il lavoro di centinaia di operatori, ma anche la salute di 300 pazienti che dal 21 aprile potrebbero non poter più usufruire dei servizi», è l’appello del sindaco di San Salvo, Gabriele Marchese e del primo cittadino di Cupello, Angelo Pollutri.

L’agricoltura.
La crisi non risparmia il comparto agroalimentare. Cia, Coldiretti, Confagricoltura, Copagri, Agci, Legacoop e Fedagri denunciano il permanere di una situazione di disagio che spinge un numero sempre maggiore di operatori ad abbondonare i campi.

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